30 aprile 2018

wild card


Sovente i lettori intervengono con i loro commenti su articoli che niente hanno a che fare con il loro disquisire. Probabilmente non volendo rivolgersi in Federazione scrivono alla Piazza, sotto forma di commento, ponendo quesiti che, in quanto appunto commenti, non troverebbero adeguate risposte, soprattutto perché non attinenti al tema trattato. Nello specifico, a commento dell’articolo AMICIZIA E DELUSIONE  è giunta la seguente domanda:”Scusate... ma qualcuno sa se per le finali giovani e cadetti è prevista la Wild card?”, alla quale, comunque ho dato la mia risposta: “Certo che sì, viene concessa su richiesta di chi ne ha titolo.” Pronta contro risposta alla mia affermazione: “: “Assolutamente No, il regolamento prevede solo i 42 qualificati.” Successivamente arriva alla Piazza un commento molto ben articolato e ritenendolo di interesse generale, lo pubblico in prima pagina, affinché chi ne sa più di me possa fornire elementi di valutazione.
“Salve mi permetto di sottoporre il regolamento: Possono partecipare alla Coppa Italia Cadetti tutti i Cadetti che non siano già qualificati, al termine delle prove di qualificazione, ai Campionati Italiani di categoria.
Possono partecipare alla Coppa Italia Giovani tutti i Giovani che non siano già qualificati ai Campionati Italiani di categoria al termine delle prove di qualificazione. Possono altresì essere ammessi alla prima prova Giovani i Cadetti impossibilitati a partecipare alle prima prova della loro categoria per concomitanza con una gara di coppa del Mondo a cui siano stati convocati dalla FIS.
Possono essere ammessi alla seconda prova Giovani i Cadetti che abbiano partecipato alla prima prova Giovani, ma non abbiano conseguito punteggio sufficiente non avendo partecipato alla seconda per concomitanza con una gara di Coppa del Mondo a cui siano stati convocati dalla FIS. Alla fase finale del Campionato Italiano Cadetti possono partecipare 42 atleti così qualificati:
·      I primi 26 atleti della classifica finale dopo le prove nazionali cadetti;
·      I primi 16 atleti classificati della Coppa Italia Cadetti;
Alla fase finale del Campionato Italiano Giovani possono partecipare 42 atleti così qualificati:
·      I primi 26 atleti (sia Cadetti che Giovani) della classifica finale dopo le prove nazionali giovani;
·      I primi 16 atleti classificati della Coppa Italia Giovani (solo appartenenti alla cat. Giovani);
In entrambe i casi non è prevista la concessione di “wild card” (http:// www. federscherma.it/attivita-olimpica/disposizioni-attivit%C3%A0-sportiva/17428-disposizioni-per-l-attivit%C3%A0-agonistica-2017-2018/file.html).
Come chiaramente si legge, per il CAMPIONATO ITALIANO GIOVANI "NON SONO PREVISTE WILD CARD.
Inoltre, da regolamento non è prevista l'ammissione alla gara successiva se non per la partecipazione a Gare di Coppa del Mondo. Ora: pur trattandosi di un grande e prestigioso evento, ma una premiazione FIE per la consegna della Coppa del Mondo dell'anno precedente, non è una gara di Coppa. Quindi il solerte e attendo Consiglio Federale, dovrebbe far applicare esclusivamente le regole che egli stesso approva. Per evitare di prendere in giro e sbeffeggiare il regolamento a proprio piacimento, bastava approvarne una variazione.
In ogni caso, ci chiediamo, ma la premiazione anche per altri atleti, in passato, è stata fatta in occasione dei Campionati del Mondo, non avendo potuto partecipare gli interessati alla manifestazione ufficiale della FIE. Se non ricordo male, inoltre, la possibilità di partecipazione c'era considerando anche che a Ravenna la gara era in tre giorni. Gestendo bene i calendari.
In ogni caso anche la partecipazione alla Coppa Italia era ed è un obbligo per chi non ha i requisiti di accesso alla finale. Se poi da convocato sei all'estero, scegli automaticamente di non far parte della Finale. Non si parla di Coppa Italia nel regolamento sulla impossibilità di partecipare e altrettanto non si parla di extra autorizzazioni.
Ci si chiede anche, visto che il REGOLAMENTO cita: Alla fase finale del Campionato Italiano Cadetti possono partecipare 42. Deduciamo si tratti di 6gironi da 7 atleti. Con l'inserimento d'ufficio di qualcuno, si procede ad una nuova formula, ne inseriamo qualcuno già nella diretta contro ogni regolamento, cosa e come si modificherebbe il tutto? Ai Posteri...”
Rimango della mia opinione. La responsabilità dell’Area Tecnica è di esclusiva pertinenza del Presidente Federale, il quale, a mio avviso, ravvisandone i presupposti, con propria decisione può concedere la wild card. Poi possiamo fare esercizi di valutazione sulla opportunità, sul nominativo che fruisce del beneficio e su tante altre motivazioni, quindi volendomi fermare alla domanda:” Scusate... ma qualcuno sa se per le finali giovani e cadetti è prevista la Wild card?” ribadisco la mia risposta affermativa. Se, invece, la domanda sottende una chiara trasgressione del regolamento, la mia risposta è sempre affermativa, nel senso che i regolamenti vanno rispettati e non possono essere applicati a seconda dei casi. Le deroghe saranno sempre soggette alle critiche, poiché, normalmente, prestano il fianco a supposizioni maliziose.
Ezio RINALDI

25 aprile 2018

AMICIZIA E DELUSIONE

Risultati immagini per immagini di tradimentoQualche tempo fa, precisamente IL 13 luglio 2013, scrissi una articolo sull’amicizia, riportando una riflessione fatta da un’altra persona: ” sembra banale, ma solo pochi dei nostri “amici” si possono considerare tali. Molti ai nostri occhi potrebbero esserlo ma solo pochi lo sono realmente. Certo l’amico, come si dice, si riconosce nel momento del bisogno, ma secondo me il vero amico è quel qualcuno in grado anche di sgridarti, di tirarti uno schiaffo...L’amicizia o è sincera o non esiste, purtroppo molte volte e' fondata solo su interessi e, appena questi finiscono, anche l'amicizia svanisce!”
Riflessione che mi trovava pienamente concorde e nel contempo mi posi una domanda:” Esiste l'amicizia nel mondo sportivo contemporaneo?” La risposta a me stesso fu: ”Analizzando quanto affermato credo che la risposta vada più in senso negativo che positivo, infatti anche la mia esperienza mi induce a qualche dubbio perché il mondo dello sport, che dovrebbe essere un’isola di pulizia, trasparenza, lealtà, sincerità e di tutti quei valori morali sui quali, in teoria, poggia o dovrebbe poggiare tutta la sua impalcatura, è invece dominato anch’esso dagli interessi e dall’utile che se ne può ricavare.”
A distanza di quasi 5 anni mi ritrovo a riflettere ancora una volta sul tema poiché nonostante l’età e la conseguente esperienza faccio ancora gli stessi errori, cioè credere alla befana. Vado a spiegarmi.
Personalmente quando do amicizia lo faccio a 360° e quasi sempre in forma unilaterale: l’amicizia ricambiata la posso contare sulle dita di una mano. Spesso sono stato rinnegato dai cosiddetti “AMICI”: mi è successo nell’ambito della mia professione ed in quello dello sport. Sono molte le persone che hanno approfittato della mia amicizia, spesso per fini discutibili. Mi sono sentito tradito, in quei valori di lealtà, correttezza e sincerità che nel mondo sportivo sono o dovrebbero essere pilastri portanti.   Mi è accaduto anche di recente e da persone dalle quali mai mi sarei aspettato una cosa del genere.
Tutto questo perché? Semplice la voglia di occupare una poltrona o l’aspirazione a raggiungere un obiettivo sono gli elementi che inducono a non avere rispetto per quegli uomini e donne che, in nome dell’amicizia, sacrificano gli interessi personali.
Incredulità, disorientamento, e persino rabbia, ma soprattutto, delusione: sono questi i principali stati d'animo che provo di fronte al voltafaccia di persone che, fino a un giorno prima, condividevano con me tempo, progetti, amicizia.
Mi sono visto voltare le spalle e senza una spiegazione valida del cambiamento e con in più una profonda tristezza per l' amicizia calpestata. Le persone in questione non hanno recepito la mia delusione per aver creduto nella loro lealtà. Non cercherò spiegazioni, perché non so se sentirmi tradito o se ho fatto qualcosa di male. Resto attonito e subisco la delusione. In un modo o nell’altro, convinto della mia buona fede, non mi scoraggio e metto da parte la frustrazione per l'assurdità  di un modo di fare che è lontano dalla mia cultura. Di sicuro, questi soggetti, hanno perso molta della credibilità in loro possesso, e in nome di cosa poi?
Non si può essere amico di tutti e ricevere da tutti amicizia, quindi ognuno per la sua strada, nella certezza che delusione, amarezza e, perché no, frustrazione non prenderanno il sopravvento lungo il mio cammino, ma avrò sempre la consapevolezza che persone migliori già bussano alla mia porta.
Ogni riferimento a persone e fatti è puramente casuale, però ciascun lettore può immaginare ciò che la sua fantasia gli suggerisce.
Ezio RINALDI

10 aprile 2018

INDAGINI GIUDIZIARIE 2.0

Era nell’aria già da un po’ di tempo e proprio alcuni commenti ai post precedenti lasciavano poco spazio all’immaginazione per ciò che sarebbe successo.
E così è stato.
Ho appreso in queste ore che alcune società siciliane hanno sporto denuncia all’autorità giudiziaria per  “l’affaire” relativo ai contributi siciliani.
Se ne era già parlato e numerose  erano state le critiche dei lettori di questo blog sul fatto che il Comitato Sicilia  non avesse dato conto dei criteri di ripartizione del contributo 2017.
A quanto pare, la denuncia  sembra riguardare anche i contributi regionali degli anni precedenti e, secondo quel poco che mi è dato sapere, parrebbe che alcune società, (una in particolare), siano state ripetutamente favorite in danno di altre.
La vicenda appare già da queste prime battute abbastanza seria, tanto che sarebbe auspicabile un intervento immediato del CONI.
Insomma, ce n’è per tutti i gusti.
Non sono in grado di dirvi se la denuncia sia ad personam e se e quanti consiglieri regionali  possano essere rimasti coinvolti o se la denuncia coinvolga anche  soggetti estranei al Comitato.
L’unica cosa certa è che, di fronte a tale circostanza, la FIS non può più continuare a tacere, anche perché, è doveroso ricordarlo, la Federazione ha l’onere di verificare e ratificare le modalità di utilizzo delle entrate ricevute a qualunque titolo  dai Comitati regionali. Lo avrà fatto?
Come sempre vi terrò informati.
Ezio RINALDI

CAMPIONATI DEL MONDO U.20 DI VERONA: generazione 2024


Si sono conclusi i Campionati mondiali di scherma cadetti e giovani a Verona da poche ore, e palpita ancora l’emozione per i giovani italiani che si sono confrontati con il resto del mondo sempre con grandi risultati.

Se negli Europei di Sochi ci siamo contesi la testa della classifica con la Russia, da questa competizione veronese abbiamo visto entrare con una certa prepotenza gli Stati Uniti nel medagliere. Li abbiamo visti forti fisicamente e dotati tecnicamente e se non fosse che a bordo pedana c’erano solo americani, avremmo potuto dire che c’era un italiano dietro al loro miracolo schermistico. Invece dobbiamo dire che la storia è tutt’altra. Organizzazione e “investimenti all’americana” hanno portato frutti e va detto che sarebbe meglio imparare a qualsiasi livello.

Nella spada abbiamo visto la conferma di Davide Di Veroli che ha dimostrato carattere e bravura da vendere. Alla sua età perdoniamo qualsiasi calo di tensione, perché vediamo la stoffa del campione che ci fa ben sperare per il futuro, così come per Martina Favaretto, che non ha deluso, benchè sognasse l’oro almeno nella sua categoria, ma che purtroppo ha pagato la fatica della finale con la giapponese Ueno, ostica sia nei giovani che nei cadetti. In affanno la sciabola che lascia intravvedere spiragli, ma non grandi luci, il bronzo del bolognese Neri è comunque un grande risultato. Le sciabolatrici sono state di bronzo nella prova a squadre, battendo la Corea, mentre i maschi sono stati d’oro di fronte ai russi, che conferma la dote degli italiani in questa prova estenuante, come se ci volessero dire che sanno fare squadra.

Il dato preoccupante però è il distacco dei primi italiani dalle seconde linee dei connazionali, più o meno in tutte le discipline, cosa che fa molto pensare. Le malelingue dicono che il senso di tutto ciò sta nelle convocazioni: si scelgono uno o due forti per arma per vincere e tutti gli altri convocati sono amici degli amici. Niente di più falso, di certo le convocazioni sono state considerate sotto più aspetti e secondo molteplici criteri.

Se tralasciamo il podio eccezionale della Spada Cadetti, con Di Veroli, Armaleo e Greco, praticamente l’Italia individuale non ha vinto nessun oro, in quanto è prima solo nella Spada Femminile a squadre e nella Sciabola Maschile a squadre. Tuttavia non possiamo ignorare che le finali disputate siano state ben sei, il che vuol dire che la testa del mondiale è mancata per un soffio. E proprio di testa si sta parlando in questi giorni, perché, sempre le malelingue affermano che caricare psicologicamente così tanto i due più importanti esponenti della carovana azzurra (Di Veroli e Favaretto), che certamente sarebbero andati a medaglia, è stato ingiusto e forse si sarebbe dovuto sdoppiare la loro performance dandola ad altri atleti, così da agevolarli nel guadagnare l’oro tanto sperato. Anche in questo caso trovo che sia falso e chi dice questo dovrebbe fare i nomi di eventuali comprimari all’altezza della Favaretto o del Di Veroli, e che sono rimasti a casa ingiustamente.

Va concluso che negli ultimi anni i risultati dei mondiali giovani e cadetti sono stati molto variegati e hanno visto purtroppo calare l’Italia e per veder salire altre nazioni.

In questo mondiale vanno segnalate l’Ungheria nella spada femminile, un ritorno importante da tenere d’occhio e la piccolissima Singapore, che nel fioretto femminile a squadre si è giocata la finale con gli USA, mettendo dietro anche la Germania, oltre che le italiane. E se anche se gli USA erano prevedibili, ci stupiamo della Francia che non riesce a salire sul podio del medagliere, mostrando un vero affaticamento che non ci aspettavamo.

A tutti gli atleti i maestri e le società che hanno costruito con pazienza e professionalità va il ringraziamento della scherma italiana per il loro grande risultato!
Fabrizio ORSINI


04 aprile 2018

INDAGINI GIUDIZIARIE


Ho appreso in queste ore che presso la Procura della Repubblica di Roma è aperto  un procedimento penale  per il reato di abuso d’ufficio. Sembrerebbe che la vicenda oggetto delle indagini sia connessa a quella delle modifiche statutarie apportate nel 2016.

Inoltre, pare che, negli ultimi giorni sia partita una ulteriore e più dettagliata denuncia penale  riguardante la medesima vicenda. Sarà mia cura aggiornarvi sull’evoluzione degli eventi non appena ne avrò la possibilità.
EzioRINALDI