29 gennaio 2017

CONTRODEDUZIONI SULL’INCOMPATIBILITA’ DEI CONSIGLIERI LAURIA E CAMPOFREDA

Oggi mi è stata comunicata ufficialmente la risposta della FIS all’invito a dichiarare la decadenza dei consiglieri Campofreda e Lauria. Prima di illustrare l’ingegnosa argomentazione prospettata dalla federazione mi preme sottolineare che il segretario Cannella ha precisato che il C.F. avrebbe fatto proprio il parere di una non meglio identificata commissione “Carte Federali”. Mi sono quindi collegato al sito internet per capirci di più, posto che non ho mai avuto sentore dell’esistenza di una commissione denominata “Carte Federali”. Ho pensato, pertanto, che la dichiarazione del Cannella fosse viziata da un “refuso non sostanziale”, probabilmente suggestionato dal fatto che tale vizio,  a dire della FIS,  avrebbe   addirittura compromesso, in un recente passato, la  carta federale fondamentale, cioè lo STATUTO.
Ho iniziato la lettura di questo parere procedendo  dal basso,  a partire dalla firma apposta in calce, per conoscere chi l’avesse reso, così scoprendo che è opera della commissione  “Statuti e Regolamenti”  presieduta dall’avv. Luca Magni e non piuttosto, come indicato dal Cannella, della fantomatica commissione “Carte Federali”.
Non me voglia il Segretario ma sfugge alla mia capacità di immaginazione il motivo di tale neologismo, estraneo, fino ad oggi, al novero delle definizioni terminologiche statutarie; ma questa è solo una premessa.
Ripercorrendo i punti della querelle ne riassumo gli aspetti più salienti:
  • il 20 novembre 2016 Campofreda e Lauria sono stati eletti consiglieri federali;
  • alla data delle elezioni entrambi rivestivano rispettivamente la carica elettiva nazionale di vicepresidente AIMS, (Lauria), e  di consigliere ANS, (Campofreda);
  • la duplicità dei ruoli è stata  ininterrottamente mantenuta da Lauria fino ad oggi e da Campofreda fino al 28 dicembre 2016, data in cui ha rassegnato le proprie dimissioni;
  • l’AIMS e l’ANS sono classificabili ed operano come “Organismi Riconosciuti dal CONI”, in quanto tali iscritte nell’apposito “Registro Nazionale delle Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche; iscrizione, si ribadisce, che “vale per il riconoscimento ai fini sportivi “ai sensi e per gli effetti dell’art. 6 lett h) Statuto CONI. Dalla lettura del comma 4-bis dell’articolo 29 Statuto CONI emerge poi che l’iscrizione nel succitato Registro è atto successivo all’intervenuto “riconoscimento  a fini sportivi”;
  • l’art. 60, comma 4, dello Statuto federale stabilisce che la carica di Consigliere federale è incompatibile con le cariche sportive elettive nazionali in organismi riconosciuti dal CONI;
  • il comma 8 dello stesso articolo  stabilisce la decadenza automatica dalla carica assunta posteriormente nel caso in cui il soggetto in condizioni di incompatibilità ometta di esercitare l’opzione entro il termine perentorio di 15 giorni;
  • per i caso in esame né Campofreda né Lauria hanno esercitato la prescritta opzione  e di conseguenza, a norma di Statuto, sono  automaticamente decaduti dalla carica di Consigliere federale.

Essendo queste le premesse, analizzo di seguito le opposte ragioni espresse dalla FIS.
La Commissione Statuti e Regolamenti, con fallace argomentazione, sostiene che sia l’ANS che l’AIMS non sarebbero organismi riconosciuti dal CONI in quanto non classificabili quali Federazioni Sportive Nazionali, Enti di Promozione Sportiva o Associazioni Benemerite.
Ciò vale a significare che, secondo la Federazione, gli organismi sportivi riconosciuti dal CONI sarebbero esclusivamente le FSN, le DSA, gli EPS e le AB.
Anche per i non addetti ai lavori è facile rilevare come tale interpretazione sia assolutamente fuorviante poiché il quadro normativo di riferimento non contiene alcuna definizione tecnico-giuridica degli “organismi riconosciuti dal CONI” nel senso preteso dalla Fis, concentrandosi soltanto sulle procedure di riconoscimento e sulla individuazione dei relativi presupposti.
Sicché non è affatto chiaro da dove la federazione possa trarre validi elementi di valutazione a sostegno della propria argomentazione.
Né a supporto di tale tesi soccorre il richiamo, operato dalla commissione federale, all’art. 6, punto 4 lett c)  Statuto CONI.
Sarebbe stato sufficiente scorrere il medesimo articolo fino alla lettera h) per comprendere che per organismi soggetti al “riconoscimento a fini sportivi” da parte del CONI debbano intendersi sia le FSN, le DSA, gli EPS e le AB sia le Associazioni e Società Sportive Dilettantistiche quali,  appunto, sono l’AIMS e l’ANS.
Particolarmente risibile è poi il tentativo di declassare il “riconoscimento a fini sportivi” a mera iscrizione nel registro CONI, ponendo l’accento sul conseguimento dei vantaggi fiscali.  Una semplice ricognizione delle delibere emanate dal CONI avrebbe consentito di accertare che il “riconoscimento” è un atto amministrativo impugnabile e che il CONI ha delegato gli enti di cui all’art. 6 lett c)  soltanto per il “riconoscimento provvisorio” riservando a sé ogni controllo finale nonché l’adozione del provvedimento definitivo.
Ma ciò non è tutto.
Sia il parere espresso dalla Commissione “Statuti e Regolamenti”, che la lettera di accompagnamento a firma del segretario Cannella, lasciano intendere che il responso federale sia stato supportato da un autorevole intervento del CONI di cui però, non vengono indicati né gli estremi né il quesito da cui avrebbe tratto origine.
E non riesco a non nutrire dubbi sul fatto che gli esperti giuridici  CONI si possano essere realmente espressi nel senso indicato dalla federazione.
Il richiamo ad una presunta “segnalazione” che la Federazione avrebbe ricevuto dal CONI appare, infatti, alquanto fumosa limitandosi ad affermare l’ovvio, cioè che l’AIMS e l’ANS “…non risultano riconosciute dal CONI in qualità di ente di promozione sportiva né di Associazione Benemerita ai sensi dell’art. 6 punto 4 lettera c dello statuto CONI
Esprimo, quindi, il mio più profondo stupore nella misura in cui la Federazione abbia addirittura scomodato il CONI per acquisire una informazione già sotto gli occhi di tutti  e non abbia invece richiesto un preciso parere sul punto;  per questo motivo,  ritengo che la “segnalazione del CONI non avesse quale specifico oggetto  la decadenza dei consiglieri Campofreda e Lauria ma, forse, qualcos’altro.
Sarebbe pertanto quanto mai opportuno che proprio il CONI chiarisse ufficialmente i termini del suo intervento  in merito a tale specifica questione.
Ciò, peraltro, è assolutamente necessario per il fatto che, a norma dell’art. 25 dello Statuto federale, la regolare composizione del Consiglio non può prescindere dalla figura del rappresentante dei tecnici; sicché ove fosse comprovata, nelle opportune sedi, che il consigliere eletto in rappresentanza dei tecnici era già decaduto ai sensi delle norme sopra richiamate tutti i provvedimenti assunti risulterebbero affetti da nullità per irregolare costituzione dell’organo consiliare.
Infine un accenno a ragioni di opportunità.
A norma dell’art. 27, comma 2 n. 16, il Consiglio Federale nomina i componenti delle commissioni operanti a supporto della Federazione, tra cui anche quella denominata “Statuto e Regolamenti” che ha reso il parere in questione.
E’ un dato oggettivo che tali nomine, assolutamente discrezionali, siano adottate in virtù di un stretto rapporto fiduciario.
Ritengo, quindi, che sarebbe stato più giusto che il delicato parere sulla decadenza dei consiglieri Lauria e Campofreda fosse demandato ad un soggetto esterno alla Fis, non legato da alcun vincolo diretto o indiretto, fiduciario, gerarchico o funzionale con il consiglio federale. Forse, più opportunamente, il consiglio federale avrebbe potuto investire della questione il Collegio di Garanzia dello Sport ai sensi dell’art. 12bis comma 5 Statuto CONI.
Auspico, pertanto, che il Consiglio Federale e il segretario Cannella, a riprova della piene trasparenza del loro operato, rendano pubbliche tutte le “informazioni ricevute dal CONI” nel merito della vicenda Campofreda/Lauria.
A. Fileccia

26 gennaio 2017

LA FRENESIA VOTA SPESSO L’UOMO AL PRECIPIZIO

Cari amici, come molti di voi sapranno, ciò che auspicavo per il bene dell’ANS e con esso anche per il bene della scherma italiana, si è verificato.
I “combattenti” hanno avuto la meglio sui “filo-federali”, e tutto nel pieno rispetto delle regole democratiche!
Questa circostanza è per me parecchio significativa.
Già da alcuni anni molti di noi hanno avvertito un progressivo fenomeno di contrazione del sistema democratico nell’ambito schermistico. Alcuni eventi, interessanti anche la giustizia federale, hanno messo in luce disfunzioni del sistema determinando le reazioni di soggetti in qualche modo travolti dalla “scure” che hanno saputo reagire e reagiscono eroicamente senza preoccuparsi di possibili ripercussioni.
Troppo spesso è sembrato che l’esercizio del potere trasbordasse i limiti di equanimità e ragionevolezza.
Quello che accade oggi all’interno dell’ANS è il segno di un importante risveglio che consentirà di accendere altri riflettori su controversi aspetti di gestione e di esercizio del potere federale.
Molto tempo fa dissi ad alcuni amici che sarebbe stata solo questione di tempo e che le cose, prima o poi, sarebbero cambiate. Siamo solo all’inizio ma confido che il percorso di radicale rinnovamento sia ormai avviato e progredirà giorno dopo giorno.
Intorno al mondo sportivo girano parecchi interessi gestiti spesso in modo dissociato dai principi di meritevolezza e trasparenza. Ma so bene che la furberia degli altri dipende molto spesso dalla nostra stupidità.  La vicenda ANS ha il merito di avere rotto definitivamente i precari equilibri esistenti al suo interno, togliendo definitivamente la maschera a quanti versavano in condizioni di sostanziale incompatibilità. Non si può essere parte integrante della FIS ed allo stesso tempo di un organismo che deve mantenere, in ragione del delicato ruolo chiamato a svolgere, la propria terzietà, allontanando da sé ogni possibile sospetto di commistione.
Su questa “Piazza”, ad esempio, in molteplici occasioni è stata affrontata la questione delle incompatibilità del settore arbitrale e delle sue storture. E’ la logica naturale che impone ad un soggetto di non essere portatore di opposti interessi che nell’esercizio del duplice ruolo rivestito possano essere disugualmente sostenuti. Ma anche su questo argomento la FIS continua a fare orecchio da mercante!
Tornando all’ANS, ristabiliti gli assetti organizzativi è oramai tempo di resa dei conti. Sul sito dell’Accademia” è stata pubblicata la diffida inoltrata al Presidente FIS, (diffida evidentemente elaborata da mani profondamente esperte), che traccia in modo netto i ristretti confini di competenza della FIS in materia di bandi di esami e di rilascio dei titoli abilitativi.
Tale diffida è indirizzata anche al Presidente del CONI, Malagò, e al suo segretario, Fabbricini, i quali, volenti o nolenti saranno chiamati a svolgere il ruolo di saggi mediatori rispetto ad una contesa che rischia di gettare nuove ombre sulla Federazione e, di riflesso, su coloro che sono tenuti ad esercitare compiti di vigilanza.
Il tempo stringe e credo che non ci si possa più permettere passi falsi. Il precipizio è dietro l’angolo.
Ezio RINALDI

23 gennaio 2017

LA FIS TI TIENE INFORMATO

Setacciando in lungo e largo il sito federale, alla spasmodica ricerca del bilancio di previsione 2017, mi sono imbattuto in qualcosa di estremamente interessante.
 Partendo dalla homepage e cliccando sulla finestra in basso a sinistra  “RASSEGNA STAMPA” si apre una pagina informativa della FIS davvero stimolante.
 La pagina è suddivisa in tre aree divulgative di notizie giornalistiche delle quali la prima denominata “FEDERSCHERMA”, la seconda  “ATTIVITÀ AGONISTICA INTERNAZIONALE E RISULTATI” e infine la terza “ATLETI”.
In quest’ultima sezione, alla data 23.01.2017, sono pubblicate due notizie, particolarmente pregnanti per il mondo schermistico.

 Non volendovi privare del piacere della notizia  allego di seguito lo screenshot delle notizie tratte dal sito federale


Leggendole con attenzione ho compreso quale interesse queste notizie rivestono per la Scherma Italiana. L’ascolto della musica liturgica servirà sicuramente ad allentare le forti tensioni di questi giorni, mentre la sparizione dei cartelli di divieto segna la nuova strada imboccata dalla FIS. Qui habet aures…..
Ma alla fine mi sono posto una domanda fondamentale:  Quanto costa ai contribuenti questo sito Federale?
 A. Fileccia

20 gennaio 2017

F.I.S.+A.I.M.S.- A.N.S=?

Si dice che il mostro debba essere ucciso quando sta nella culla.
Vi starete domandando a cosa è diretta la mia osservazione e soprattutto chi sia il “mostro” e chi il “sicario”.
Gli eventi di queste ultime settimane in merito a quanto sta accadendo all’interno dell’A.N.S. hanno portato alla luce una delle crisi federali più difficili dell’ultimo decennio.
Avrete appunto compreso che quando parlo di "mostro" mi riferisco all’A.N.S. e quando parlo di "sicario" alla F.I.S..
Ma veniamo al nucleo della questione.
Come ricorderete, l’evento clou che ha indotto le elucubrazioni sul tentativo di esautoramento dell’A.N.S. da parte della F.I.S. è stato proprio l’emissione dell’ultimo bando per gli esami di tecnico di II e III livello.
A distanza di pochi giorni da tale evento il Consiglio dell’A.N.S. è praticamente imploso.
Non male per uno stratega ma vediamo di comprendere meglio il movente e le possibili prospettive.
Non nascondo la curiosità e la voglia, quindi, di approfondire le mie conoscenze sull’argomento, conseguentemente ho chiesto, qua e là, lumi sulla questione e le confidenze che mi sono state fatte vanno nella medesima direzione delle mie iniziali intuizioni.
Sembra che l’A.N.S. abbia commesso il peccato originale ossia quello di volere crescere e far valere appieno le proprie prerogative senza dover sottostare ai diktat e ai controlli della Federazione.
Da qui la scissione interna tra filo federali e combattenti.
E poiché io sono un combattente non posso che simpatizzare per quest’ultimi.
Quando gli equilibri, già abbastanza precari, vengono del tutto meno ha però inizio una vera è propria guerra.
I rumors parlano di un’A.I.M.S.  elevata a “gendarmeria” della F.I.S. incaricata di vigilare sull’A.N.S. e detenere finanche dati e informazioni di pertinenza di quest’ultima; di pizzini/raccomandazioni che qualcuno avrebbe preteso di consegnare alle commissioni d’esame, di dichiarazioni sconvenienti sul presidente e sulla F.i.s., di uno sconfinamento territoriale dell’A.N.S. nella città del Papa, di un presidente federale accentratore, che avrebbe rivendicato poteri certificativi statutariamente rimessi alla esclusiva competenza dell’A.N.S.
Il contrasto interno ha poi costretto taluni a rinvangare il passato riportando alla luce esiti di procedimenti giudiziari che avrebbero pesantemente stigmatizzato l’uso strumentale dell’A.I.M.S. per annientare gli avversari politici.
E, infine, il giallo dei diplomi che, dapprima, sarebbero stati firmati in bianco dal presidente federale per, poi, essere scoperti dalla "gendarmeria" A.I.M.S. e ritenuti frutto di gravi irregolarità commesse dall’A.N.S.
Comunque siano andate le cose a breve ci sarà l’elezione del nuovo Consiglio A.N.S. e questo sarà il momento in cui si giocherà la partita finale.
Se i filo federali avranno la meglio ogni questione sarà risolta: il silenzio tornerà a regnare nelle cattedrali della F.I.S.
Se vinceranno i combattenti il 2017 sarà l’anno della svolta. Qualcuno dovrà fare un passo indietro e io sono certo che toccherà alla federazione.
A mio modesto parere l’attuale assetto normativo sta tutto dalla parte dell’A.N.S!
E’ per questo motivo che ho briosamente rappresentato che, oggi, l’operazione aritmetica F.I.S.+A.I.M.S.-A.N.S. non potrebbe trovare soluzione neppure per mano del genio matematico.
Credo che il cambiamento sia inevitabile anche se in molti hanno ancora paura o, forse, interesse a che ciò non avvenga.
Ben sappiamo che chi detiene il potere tende ad abituare i sudditi  a fare sempre le medesime cose in modo che sia la stessa assuefazione a restituire quell’apparente sicurezza che la gente eleva a bisogno primario della propria vita.
Ritengo invece che sia giunto il momento che il mondo della scherma italiana si abitui a non abituarsi più perché le persone che fanno sempre le stesse cose ottengono soltanto i risultati che hanno sempre ottenuto.
Auspico che questa volta non sia possibile uccidere il mostro perché il mostro non sta più nella culla. E’ un po’ cresciuto e crescendo ha acquistato consapevolezza di sé.
Nella seduta del CF programmata per il giorno 22 p.v. sarà affrontata anche la questione della decadenza dei consiglieri Campofreda e Lauria.
Sarà una buona occasione per verificare fino a che punto la FIS intenderà trascinare lo scontro anche con quelle società che ne hanno già evidenziato l’intervenuta decadenza a norma di Statuto.
Ma il fatto stesso che Campofreda e Lauria, sebbene decaduti, partecipino alla riunione del 22 gennaio non è certo un buon segno! Sapremo a breve quale sarà la risposta del consiglio.
In bocca al lupo all’A.N.S. e a quanti ne sostengono la libera crescita e il continuo rinnovamento.
Ezio RINALDI


15 gennaio 2017

INADEMPIENZE, ARROGANZA E MODIFICHE STATUTARIE DELLA F.I.S.

Cari amici, durante le festività appena trascorse ho impiegato un po’ del mio tempo libero per dragare in lungo e largo il sito federale alla ricerca del verbale dell’assemblea elettiva tenutasi il 20.11.2016.
Questa ricerca è dovuta non tanto ad un mio personale capriccio  quanto piuttosto al fatto di voler costatare  se la verbalizzazione abbia dato atto, in modo puntuale e trasparente,  anche delle dichiarazioni del candidato  alla presidenza FIS, dott. Maurizio Seminara, in merito alla condizione di ineleggibilità del presidente uscente Giorgio Scarso.
Premetto che è   proprio il Regolamento Federale, in ossequio ai principi di trasparenza, ad imporre la pubblicazione del verbale delle assemblee elettive affinché tutti gli affiliati ne abbiano pronta contezza. Con mio stupore, purtroppo, noto che benché siano trascorsi parecchi giorni  dalla scadenza del termine di pubblicazione, il verbale non è stato pubblicato.
In realtà non dovrei meravigliarmi più di tanto poiché anche il bilancio preventivo 2016, in beffa alla sua precipua funzione, è stato pubblicato alla fine dell’anno. Staremo a vedere cosa accadrà per quello del 2017 che è già stato approvato, ma di cui non c'è ancora traccia sul sito.
A proposito del verbale dell’assemblea, però, ho voluto insistere ed ho contattato alcuni amici della FIS da cui  mi è stato risposto che sarebbe già  affisso in bacheca a Roma, in via Tiziano  74 (sic). Ho chiesto allora come mai non fosse stato utilizzato il sito federale, che è la bacheca della federazione, per offrire la più ampia conoscenza a tutti gli affiliati considerato altresì le decine di migliaia di euro che vengono spese ogni anno per la gestione di questo sito internet. La risposta è stata molto eloquente: vuolsi così colà ove si puote ciò che si vuole!
Beh, per me che vivo a Roma gli uffici federali distano da casa appena 20 Km ma mi rendo conto che per chi risiede nel resto d’Italia potrebbe essere un po’ difficoltoso ed oneroso raggiungerli. Sto allora pensando di organizzare dei voli charter. Chi fosse interessato a raggiungere gli uffici federali per guardare la bacheca della FIS e avere cognizione del verbale dell’assemblea elettiva può quindi contattarmi al fine di prenotare un posto sul nostro volo. Speriamo che a qualcuno non venga in mente di pubblicare solo in bacheca anche i Ranking o ogni altro importante comunicato federale perché allora saremmo davvero alla frutta!
Nel frattempo, però, ho dato un occhiatina ai verbali delle assemblee elettive tenute dalle altre federazioni sportive, tutti pubblicati sui rispettivi siti internet e mi sembra che siano abbastanza espliciti nel descrivere le varie fasi dell’evento, riportando in modo puntuale tutto quanto vi è accaduto, compreso il contenuto dei vari interventi. Mi auguro che almeno in questo la FIS si sia uniformata alle altre federazioni. Se qualcuno di voi ha avuto modo di leggere questo verbale è pregato di dare il suo contributo sul punto.
Passando ad altro argomento ritorno brevemente sulla vicenda che da qualche giorno ha messo in discussione le funzioni e l’autonomia della Accademia Nazionale della Scherma.
Nel post precedente il dott. Fileccia aveva illustrato e addirittura pronosticato l’inizio di un progressivo esautoramento dell’ANS e, personalmente, non credo sia andato molto lontano dalla realtà.  Prendo atto che fra i capoccioni della FIS c’è sicuramente qualche soggetto che frequenti con assiduità la “Piazza”  per tenersi informato sulle “novità” in quanto il 2 gennaio appena trascorso qualcuno di questi, raccogliendo la critica tecnico-giuridica mossa dal dott. Fileccia, si è preso la briga di modificare il BANDO D'ESAME PER TECNICI DI SCHERMA DI II E III LIVELLO, apportando una formale correzione nell’indicazione della norma che autorizzerebbe la FIS a sostituirsi all’ANS nel rilascio dei titoli per l’abilitazione all’insegnamento della scherma.  Ma ancora una volta si tratta di aria fritta in quanto l’art. 1.10 dello statuto, (richiamato nel bando dopo la correzione) non attribuisce alla FIS, come si vorrebbe far intendere, il potere di rilasciare i titoli abilitativi all’insegnamento schermistico ma si limita ad affermare che “I Tecnici che esercitano l’insegnamento della scherma devono essere in possesso di diploma d’abilitazione all’insegnamento riconosciuto dalla F.I.S.”
Nella lingua Italiana il verbo “Riconoscere” ha un significato ben diverso dal quello del verbo RILASCIARE.
Ciò che stranamente non si richiama nel bando è invece la disposizione dell’art. 1.12 dello Statuto secondo cui è appunto  l’Accademia Nazionale di Scherma  ad essere riconosciuta dalla F.I.S. al fine del rilascio dei diplomi magistrali.
Ma allora perché tanta confusione?
Mera ignoranza e superficialità nel predisporre gli atti  ufficiali della FIS o c’è qualcos’altro?
Personalmente credo che dietro ci stiano interessi di ben altro rilievo, ma staremo a vedere se il futuro mi darà ragione.
Nel frattempo mi auguro che all’ANS abbiano un rigurgito di orgoglio per rivendicare le proprie prerogative e porre fine a questo evidente tentativo di esautoramento.
L’ultimo aggiornamento postfestivo riguarda il deposito della motivazione della decisione del Collegio di garanzia dello sport Coni sul ricorso contro le elezioni dei grandi elettori.  Chi è interessato a leggere la sentenza per intero può farlo tramite questo link http://www.coni.it/images/collegiodigaranzia/2017/Decisione_n._5-2017_-_ric._57-2016_-_Nugnes_e_Magnani-FIS.pdf
Ma a me interessa qui richiamare l’attenzione di voi attenti lettori su alcuni punti molto significativi della decisione che contengono veri e propri moniti nei confronti della federazione.
Il primo, e più importante, riguarda lo statuto e il regolamento organico, di cui tutti abbiamo sempre lamentato la pessima formulazione. Ma quando a darne atto è l'organo giuridico più autorevole del mondo dello sport, credo che la Federazione non possa continuare a far orecchie da mercante, e debba accogliere l’invito del Collegio di garanzia a riscrivere in maniera intellegibile ed organica le proprie norme fondamentali.
Questo è il passo cui faccio riferimento: “Anche al di là della lettura che di tale disciplina intende dare il Collegio, l’oggettiva difficoltà interpretativa è di per sé sintomatica della disordinata complessità che caratterizza le menzionate fonti. Ciò che induce il Collegio a segnalare alla FIS l’opportunità di adottare nuovi provvedimenti volti a semplificare e rendere più immediatamente fruibile il complessivo quadro normativo, cui certamente non trova il sovrapporsi ed il reciproco rinvio, anche sulle medesime materie, tra previsioni dello Statuto e del regolamento organico”.
Il secondo riguarda l’abitudine della federazione di aggiornare fino quasi al giorno prima delle tornate elettorali l’elenco dei candidati. Dice il Collegio che è innegabile che tale condotta (che la FIS farà bene in futuro ad evitare) non sia in linea con le disposizioni che regolano la fase elettorale.
Anche a proposito degli ammessi al voto, poi, il Collegio bacchetta la Federazione per avere fatto votare gli istruttori nazionali che avevano appena conseguito il titolo.
Quindi l’impressione generale è che la Federazione non esca molto bene da questa vicenda è che il rigetto del ricorso risponda più ad una logica politica che giuridica.
Per questa stessa ragione ritengo che la Federazione sia obbligata a seguire i “consigli” del Collegio adottando in tempi rapidi un nuovo statuto e un nuovo regolamento.
Spero anche che i moniti del Collegio convincano la Federazione ad attenersi alle regole e a far approvare lo Statuto dall’organo a ciò deputato, ovvero l’Assemblea.
Lo Statuto vigente, infatti, è stato modificato senza il dovuto passaggio in Assemblea. La Federazione si è giustificata dicendo di avere soltanto eliminato alcuni refusi non sostanziali, ma contrariamente al solito non ha dato atto di quali siano state le modifiche apportate.
Sarà forse perche non sono stati eliminati refusi ma effettuate modifiche integrative?
Avendo fatto una verifica a campione mi sono caduti gli occhi proprio sull’art. 64, riscontrandovi una sostanziale integrazione del testo proprio nella parte in cui disciplina le condizioni di ineleggibilità del Presidente!
A fronte del rigido principio di ineleggibilità sancito nella versione statutaria del 2014 il nuovo statuto, modificato il 23 settembre 2016, 11 giorni prima della convocazione dell’Assemblea elettiva, e mai sottoposto all’approvazione della stessa Assemblea, ha introdotto una variante che è stata richiamata dal sig. Cafiero quando, immediatamente prima della votazione, ha rassicurato l’Assemblea del fatto che il Presidente Scarso era perfettamente rieleggibile.
Credo che questo comportamento, passato sotto silenzio, con l’ingenuo e distratto avallo del Coni, sia un vero e proprio golpe silenzioso, (al pari di quello dell’ANS) sul quale il CONI dovrà necessariamente assumere una posizione netta.
In particolare l’art. 64 comma 5, nella versione del 2014 recitava: “Chi ha ricoperto la carica di Presidente per due mandati consecutivi non è immediatamente rieleggibile. E’ consentito un terzo mandato consecutivo se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni e un giorno per causa diversa dalle dimissioni volontarie. Per l’elezione a due o più mandati consecutivi il Presidente uscente candidato è confermato qualora raggiunga una maggioranza non inferiore al cinquantacinque per cento dei voti validamente espressi.Nella versione modificata il 23 settembre 2016 invece al comma 5 recita: ” Chi ha ricoperto la carica di Presidente per due mandati consecutivi non è immediatamente rieleggibile se non nei casi e alle condizioni di seguito indicate.
E’ consentito un terzo mandato se uno dei due mandati precedenti ha avuto durata inferiore a due anni e un giorno per causa diversa dalle dimissioni volontarie. In deroga a quanto previsto dai precedenti commi per l’elezione successiva a due o più mandati consecutivi il Presidente uscente candidato è confermato qualora raggiunga una maggioranza non inferiore al cinquantacinque per cento dei voti validamente espressi.”
Nella prima versione il testo era troncante. Infatti non è difficile notare/leggere la diversità dei due articoli quindi, a mio avviso abbiamo uno Statuto nullo.
Ciò che maggiormente mi dà fastidio è il fatto che nessuno si preoccupi mai di controllare gli atti federali. Potrebbero fare, e lo fanno, quello che vogliono e nessuno se ne accorgerebbe.
Credo sia giunto il momento affinché il CONI intervenga in maniera decisa e garantisca il rispetto delle regole, perché finora si è andati avanti solo assumendo decisioni politiche e mai di garanzia di una gestione chiara e corretta.
Ezio RINALDI

12 gennaio 2017

ANNO NUOVO ATTIVITA' VECCHIA

Paolo CUCCU
Il capodanno è in realtà un finto inizio di anno, il vero capodanno dovrebbe essere il 1 settembre, quanto tutto riparte dopo le ferie. Almeno per quanto riguarda l'Italia. Quindi anche il 2017 comincia nella continuità di quanto predisposto nell'anno passato. Solite gare, solite storie. Ma guardando il sito della federazione, non posso non notare che il 90% dei documenti pubblicati riguardano autorizzazioni per gare internazionali. Vuoi che sia di Coppa del Mondo o del Circuito Europeo, Assolute o "Underqualcosa". Al profano, che poi altri non sono che tutti i genitori dei nostri soci più piccoli, potrebbe nascere la domanda: ma il criterio per queste autorizzazioni, quale sarebbe? Risposta semplice, o per meglio dire semplicistica: il Ranking! Questo famigerato sistema che sfrutta una delle prime nozioni matematiche che ci sono state impartite alla scuola elementare, ovvero somme e sottrazioni.
Come funziona questo Ranking è altrettanto semplice. Si partecipa a delle gare ed in base al piazzamento si ottiene un punteggio, gli stessi sommati formano una classifica partendo dallo spadaccino che ha più punti. Tutto facile e bello, non fosse però che le gare autorizzate sono una miriade, le gare alle quali partecipare per farsi autorizzare pochissime!
A questo punto se si vuole dare così tanta rilevanza al Ranking, bisogna anche creare una struttura che sia lo specchio della stagione e non della singola giornata. Non si può parlare di una classifica se la stessa alla fine si basa su due gare. La prima subito ad inizio della stagione, l'altra quando oramai è quasi finita. Difatti sbagliare la prima gara, o peggio ancora essere assenti perché una brutta influenza o una piccolo infortunio ad atleti di alto livello può benissimo capitare, significa saltare una stagione intera. Paradossalmente chi azzecca la prima gara è a posto per tutti i successivi mesi, dove non ha più necessità di fare altri risultati per il ranking nazionale, in quanto poi i campionati italiani assoluti cadono a stagione internazionale, almeno per quanto concerne la Coppa del Mondo, oramai conclusa. Meglio ancora se l'unico risultato dell'anno entra proprio in quest'ultima gara, significa campare di rendita per i successivi 12 mesi con la stagione di coppa assicurata.
Mi pare quindi evidente che questo non sia un sistema per selezionare i migliori, ma solo quelli che riescono ad imbroccare la gara giusta al momento giusto. Il sistema deve cambiare, anche investendo i CT di maggiori responsabilità nelle scelte. Se si vuole mantenere il concetto delle due gare secche a stagione, allora occorre che le stesse siano più ravvicinate nel tempo, ottobre e novembre, cioè in un periodo che dia la possibilità a chi riesce di ottenere quei punti che servono poi per affrontare la stagione di gare internazionali, oppure si torna a considerare i piazzamenti, rendendo convocabili dal CT gli atleti che nell'arco dei 12 mesi abbiamo raggiunto nelle tre gare nazionali un piazzamento almeno nei primi 16 posti. La terza strada ci sarebbe, ovvero quella di creare una stagione nazionale che sia il vero specchio dello stato di forma dei nostri atleti, con gare a cadenza almeno bimestrale.
Quest'ultima soluzione richiederebbe però una seria revisione dell'attività agonistica, abbandonando concetti che sono oramai diretti derivati di quelli con cui si gestiva la scherma negli anni '30 del secolo scorso. Per prima cosa una gestione diversa delle competizioni, con una parte di elite ed una per tutti gli altri, e rendere le competizioni quanto più agonistiche possibile. Qualcosa si potrebbe scopiazzare anche dai cugini francesi, che se sono rispetto a noi un numero spropositato di tesserati, qualcosina in quanto a organizzazione l'avranno anche capita.
Per prima cosa si dovrebbero suddividere le gare in tre livelli. Il primo, quello regionale, dove con una spesa contenuta si approcciano le competizioni, e si esegue una prima e importante scrematura degli atleti. Cosa che per altro già viene effettuata per la spada. Successivamente le gare "splittate" su tre sedi differenti, una per ogni arma, con due giorni di competizione per tutti. al sabato, con inizio nella tarda mattinata o primo pomeriggio, con una fase a giorni ed una a eliminazione diretta con lo scopo di selezionare 64 tiratori. Il giorno successivo i 64 qualificati costituiranno il gruppo di èlite, che ripartendo dai gironi si giocherà la gara che conta, tutti gli altri parteciperanno ad un campionato di seconda categoria, sempre ripartendo dai gironi. Questo per rendere le gare di alto livello più interessanti e gratificanti per chi vi accede, e per tutti gli altri rendere la trasferta qualcosa di più sostenibile nel rapporto qualità/prezzo, con la possibilità di giocarsi due gare e tirare per due giorni. Il costo non aumenterebbe, perché con competizioni che iniziano alle 13/14 non c'è necessità di dormire due notti fuori, ma sempre e solo una, e almeno non si attraversa l'Italia per fare un girone e tornare a casa.
Ovviamente, cosa fondamentale, le premiazioni devono essere effettuate per i primi 8 classificati, sia per il primo livello regionale, che per le due gare nazionali: èlite e seconda categoria.
Paolo CUCCU





05 gennaio 2017

L’A.N.S. TRA DIMISSIONI E POTERI RIDOTTI: CUI PRODEST?

Mattia BORETTI
Lo scorso 22 dicembre Piazza Scherma ha ospitato l’intervento di Antonello Fileccia a proposito delle prospettive che rischiano di aprirsi, o sarebbe meglio dire chiudersi, per l’Accademia Nazionale di Scherma (A.N.S.) a partire dalla decisione della F.I.S. di bandire direttamente i corsi per tecnici di II e III Livello, rilasciando i relativi titoli ed eliminando  l’equiparazione degli atleti appartenenti a Paesi UE che hanno partecipato ad Olimpiadi, Campionati del Mondo, Campionati Europei, cat. Assoluti, ai tecnici di I livello ai fini della partecipazione all’esame per la categoria superiore.
A questa decisione, che di fatto priva l’A.N.S. di uno dei suoi poteri principali in quanto organo deputato alla formazione e all’abilitazione dei Maestri di scherma in Italia, si è aggiunto circa una settimana dopo, il 28 dicembre per la precisione, un nuovo capitolo: la decadenza del Consiglio Nazionale della stessa A.N.S. dopo l’Assemblea riunita lo stesso giorno. All’origine la richiesta, presentata dai Consiglieri Luigi Campofreda e Aldo Cuomo (fratello del Ct della spada azzurra, Sandro), di dimissioni di alcuni dirigenti dell’Academia Nazionale di Scherma: al rifiuto di questi di accogliere l’ istanza, i richiedenti hanno provocato la decadenza del Consiglio dimettendosi a loro volta, portando con essi la maggioranza del Consiglio, il quale resterà ora in carica per l’ordinaria amministrazione fino alla nuova Assemblea elettiva, che già si annuncia combattuta nel suo esito finale. Sarebbe comunque interessante conoscere le motivazioni della richiesta del Dirigente Federale e Cuomo.
A completare il quadro, sullo stesso Consigliere Campofreda e sull’omologo Consigliere Salvatore Lauria pende a sua volta la spada di Damocle dell’incompatibilità nell’incarico “doppio” di Consigliere F.I.S. e Consigliere A.N.S. (per Campofreda) e di Consigliere F.I.S. e Vice Presidente dell’Associazione Italiana Maestri di Scherma (per Lauria), situazione che la stessa F.I.S. non potrà continuare ad ignorare ancora per molto: non risulta infatti sia stata prevista una deroga agli Statuti vigenti che prevedono l’impossibilità del “doppio incarico” in Enti o associazioni affiliati al CONI. Non risulta altresì che i due Consiglieri citati abbiano mai esercitato l’opzione di scelta su quale carica delle due voler ricoprire.
A.N.S.
La vicenda, al netto dei contorni surreali (si potrebbe dire “politici”) che si sovrappongono l’uno con l’altro, appare nelle due facce di una sola medaglia: la tentazione, che i fatti portano a dimostrare, di una trasformazione dell’A.N.S., fondata lo stesso anno dell’Unità d’italia (1861) e riconosciuta come Ente Morale per Decreto Reale nel 1880, nonché punto di riferimento essenziale per la formazione e la tradizione della scuola magistrale della scherma italiana da un secolo e mezzo, in una specie di guscio vuoto. Un mausoleo e poco più, in memoria forse di un tempo in cui per gli ambiti, le competenze e soprattutto i limiti di potere, vi era un rispetto oggi sempre più dimenticato. Una sconfessione sul nascere, sempre in apparenza, per la cosiddetta “innovazione nella continuità” che dovrebbe essere la cifra del quarto mandato consecutivo della presidenza Scarso, ma che al contrario con evoluzioni, o piuttosto involuzioni, come questa dovrebbe suscitare attenzione in chi ancora vorrebbe mettere il benessere e il progresso della scherma italiana un passo avanti alle ambizioni personali o di qualche gruppo di potere.
Piazza Scherma, che la sua “scelta di campo” l’ha fatta sin dal primo momento e senza mai avere alcuna esitazione o cedimento, continuerà a seguire le vicende e a tenere aggiornati i propri lettori. Occhi aperti: l’impegno per il nuovo anno è nel comandamento di sempre.

Mattia Boretti