19 settembre 2016

CAMPAGNA ELETTORALE: la prima repubblica è sempre di moda.

Nel mese di giugno 2012 scrissi un articolo sul “Terrorismo elettorale”, nel quale ponevo in evidenza alcuni atteggiamenti, quali la maldicenza e quant’altro riconducibile all’offesa, anche personale. Stiamo entrando nel vivo della campagna elettorale per il rinnovo delle cariche elettive della F.I.S. e sembra proprio che rispetto a 4 anni fa nulla sia cambiato. Le stesse metodiche, le stesse azioni: niente di nuovo all’orizzonte. Anzi sembra ci sia un peggioramento. Infatti, si seguita sulla stessa falsariga e si percepiscono gli stessi segnali: “Ma dove vanno? Sono quattro pellegrini; al massimo saranno 30 società a sostenerli”. Condotte, abbastanza ridicole per la verità, non hanno nessun fondamento e sono un chiaro segnale di nervosismo, che evidenzia una concreta possibilità di successo della squadra che si proporrà in alternativa a quella attualmente in carica.
E’ evidente che nessuno si fa illusioni, però le condizioni sono radicalmente cambiate: ci sono persone nuove, di spessore che conoscono la scherma, ma soprattutto dei manager. La loro scesa in campo non si pone come obiettivo la scalata alla presidenza per soddisfare ingiustificate ambizioni personali, quand’anche legittime da parte di chiunque, ma mettersi al servizio degli affiliati e tesserati.
In questi ultimi mesi, ma soprattutto nelle ultime settimane e giorni non sono mancate le solite pressioni affinché gli eventuali aspiranti alla carica di “grande elettore” nell’Assemblea Nazionale recedessero dal loro proposito, pressandoli con le più svariate motivazioni. Sono azioni meschine che non avranno termine se non dopo le elezioni del 25 p.v., dal 26 cominceranno altre sollecitazioni, cercando il voto e promettendo chissà cosa.
Siamo solo all’inizio, il bello deve ancora cominciare.
Come dicevo prima, la situazione attuale è molto ma molto diversa, non so dove porterà, certamente non sarà come in occasione della mia candidatura. Ho la percezione, e non solo Io, di un certo malessere nel gruppo Scarso ed è anche comprensibile. Troppe sono state le affermazione dell’attuale Presidente che si sono rivelate non veritiere e puntualmente stigmatizzate su questa Piazza. Percepisco anche una certa difficoltà a confrontarsi apertamente con l’avversario, ma soprattutto percepisco in maniera tangibile i segni di vera stanchezza di una base delusa dall’attuale classe dirigente, chiusa nella sua presunzione e sorda ai veri bisogni delle società, maestri ed atleti.
Non vedo la ragione di tale comportamento, soprattutto quando si è sicuri di vincere. Di certo oggi si averte un disagio latente, per il quale la gente ha difficoltà a parlare con chiarezza. Ritengo, invece, che la condotta dell’alternativa sia di buon senso e metta in evidenza un modo propositivo, serio, rispettoso e ricco di nuove proposte che possano indicare una nuova via.
Credo che ancora una volta si porranno in luce le posizioni conquistate dalla FIS: dalla Vice Presidenza vicaria del CONI a quella della FIE, passando per l’occupazione dei vari seggi nelle commissioni. Di questo argomento si è parlato dell’articolo” NON FACCIAMO FINTA DI NIENTE”, pertanto non vi tedio oltre, però vorrei sapere che fine ha fatto il semestre bianco? Probabilmente vale per gli altri. Quante cose sono state dette e promesse, quante cose non sono state mantenute. Anche la Festa della Scherma, a ridosso dell’Assemblea nazionale altro non è che un momento per la campagna elettorale a spese della FIS: MEDITATE GENTE, MEDITATE!
Ezio RINALDI


2 commenti:

  1. Ieri domenica 25/09/2016 si è svolta la prima tornata delle elezioni a carattere regionale per la Federazione Italiana di Scherma che per il Lazio si sono svolte al Palatorrino.

    Il Lazio ha votato per la nomina dei suoi grandi elettori Atleti e Tecnici, le urne si sono chiuse alle ore 17:00. Lo spoglio ha evidenziato una netta vittoria delle società che appoggiano il Presidente uscente Giorgio Scarso.

    Il Club Scherma Roma, che rappresento, ha votato nell'ottica della riconferma del Maestro Giorgio Scarso ed ha eletto tutti i suoi rappresentanti per le prossime tornate elettorali.

    La nostra scelta di riconfermare il presidente uscente è scaturita dopo attenta analisi dell'ultimo quadriennio e dalla consapevolezza che non si vota contro ma si vota per.

    La probabile candidatura dell' avv. Francesco Storace (ancora non ci è dato sapere se poi in effetti si candiderà) che si dovrebbe contrapporre al presidente uscente, se pur ex presidente del Club Scherma Roma, non ci ha convito.

    L'avv. Storace, persona degnissima e con trascorsi nel mondo della scherma, ci è sembrato più che un candidato una figura utilizzata da alcuni promotori della sua candidatura unicamente per portare avanti vecchi discorsi e vecchie problematiche di rivalse personali. Più volte ho sentito dire da "i soliti - io votto chiunque tranne Giorgio Scarso".

    La politica della nostra società non è quella di votare contro qualcuno bensì quella di votare per e per cercare di portare avanti tutta la scherma Italiana dalle piccole alle grandi società nella consapevolezza che assieme si possa fare un'altro passo avanti nel superamento delle problematiche ancora da migliorare.

    Noi siamo con i piedi per terra e piuttosto che fare voli pindarici partiamo dalla realtà delle svariate esigenze delle soc. di scherma valutando sempre, a priori, la fattibilità delle idee e dei progetti, nell'ottica di un superamento di divergenze ed interessi particolari, propongo di cominciare quindi a valutare assieme la possibilità di migliorare la scherma Italiana con proposte studiate e percorribili nell'interesse di tutti e non soltanto di qualcuno.

    Lasciamo a gli altri quindi problematiche di rivalse personali e progetti fumosi senza alcuna attinenza con la realtà e la complessità della scherma Italiana.

    Sergio Brusca
    Presidente del Club Scherma Roma



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  2. Interessante l'articolo postato dall'amico Sergio Brusca, di cui rispetto l'opinione e la parte che ha voluto prendere nella contesa. Non posso però esimermi dal ricordargli che una polemica deve basarsi sui fatti non sulle divinazioni. Che cosa sapremo o non sapremo fare non è dato saperlo con tanta certezza, in quanto nessun mortale possiede il dono della premonizione. Altre sì l'uomo nella sua imperfezione può giudicare il proprio operato, in quanto il passato è l'unico momento di cui conosciamo con certezza ogni momento. E questa invece non è una opinione, ma un dato di fatto.

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