28 dicembre 2016

QUALE FUTURO PER L’A.N.S.?

Il 22 dicembre, appena in tempo prima della chiusura degli uffici federali, la F.I.S. ha pubblicato il bando per gli esami di tecnico di II e III livello,
Già ad una lettura veloce del bando appare evidente come il Presidente neoeletto abbia iniziato a mantenere il programma elettorale “innovazione nella continuità”.
La novità è che gli esami sono stati banditi direttamente dalla Federazione che rilascerà i titoli e che è sparita l’equiparazione degli atleti appartenenti a Paesi UE che hanno partecipato ad Olimpiadi, Campionati del Mondo, Campionati Europei,cat. Assoluti, ai tecnici di I livello ai fini della partecipazione all’esame per la categoria superiore.
La continuità sta nel continuare a discostarsi dalle previsioni statutarie e regolamentari vigenti.
Nell’ambiziosa premessa del bando, e precisamente al  punto 3 è chiarito che i titoli sono rilasciati dalla FIS in ottemperanza all’art. 10 dello Statuto federale. Non intendo rovinare la suspense ai lettori, e non rivelerò il contenuto di questa interessante norma, ma posso anticipare che chi ha compilato il bando mostra di non avere troppa dimestichezza con le norme e con i regolamenti federali.
Viene poi da chiedersi che fine abbiano fatto l’art. 1, comma 12 dello Statuto Fis e il Regolamento attuativo SNAQ che assegnano all’Accademia Nazionale di Scherma il compito di bandire gli esami e di rilasciare i diplomi. Anzi, dato che secondo lo Statuto vigente l’ANS è riconosciuta dalla FIS al fine del rilascio dei diplomi magistrali il dubbio maggiore è quale ruolo le sia stato riservato nella ‘nuova’ federazione (del quarto mandato).
E’ vero che il bando è abbellito graficamente dal logo dell’ANS e che sul sito federale è chiarito che il bando è stato emanato anche in collaborazione con l’Accademia Nazionale di Scherma, ma i rumors dicono che l’ANS abbia appreso la notizia di questi esami soltanto dal sito federale. E, in effetti, a parte il logo, l’Accademia non è neppure menzionata nel bando.
I lettori del blog più addentro di me nelle ‘cose della scherma’ sicuramente avranno già tutte le risposte e avendo letto attentamente il programma elettorale del Presidente avranno chiari i ruoli e le funzioni che la nuova federazione intende riservare alla più antica istituzione schermistica italiana; ma a me, che sono estraneo a questo ambiente, sembra che qualcuno abbia appena cominciato a scavarle la fossa.

 A. Fileccia

27 dicembre 2016

ONORA IL PADRE

Pietro FARDELLA
Anche quest'anno è arrivato il tempo delle feste, che coincide, come è noto, con quello dei vicendevoli e reciproci auguri che tutti noi usiamo porgere ad amici, parenti e conoscenti.
Si sa, anche, che le feste finiscono il 6 gennaio, ma per me e la mia famiglia, le festività del 2017 termineranno qualche giorno dopo, esattamente il 9 GENNAIO, perché tale giorno celebreremo il compleanno di mio padre, Pietro, che compirà 90 anni, 2/3 dei quali dedicati alla scherma, lo sport che ha praticato e vissuto, sia come atleta che come dirigente, e che quindi ha molto amato.
Gaspare FARDELLA
Scusatemi se mi permetto di dire che mi piacerebbe che qualcuno delle tantissime persone che lo hanno conosciuto e frequentato in quell'ambito se ne ricordasse.
Auguri a tutti.
Gaspare Fardella"

26 dicembre 2016

La lettera del M° Sperlinga al M° Bassetti.

M° Gianni SPERLINGA
Il Maestro Sperlinga Gianni nel riordinare il suo archivio ha trovato la copia di una lettera inviata al M° Vittorio Bassetti, il quale a suo tempo dirigeva il periodico “La stoccata”, con cui diffondeva il suo pensiero e dava voce a chi avesse qualcosa da dire. Molto spesso in contrasto con il Presidentissimo Nostini.
Mi ha pregato di riproporla integralmente.
Egr. M° Bassetti,
da tempo covavo il desiderio di esternarle alcune riflessioni sull’attività dei Maestri di scherma e poter quindi conoscere la sua opinione in merito e, finalmente, grazie ad una forzata inattività dovuta ad un intervento chirurgico, posso prendere la penna in mano.
Mi capita spesso di essere gratificato da parte dei genitori dei più piccoli tra i miei allievi con espressioni che suonano più o meno così:
“A parte la competenza tecnica, quello che apprezziamo in lei è la sua capacità di parlare coi nostri figli…e la consideriamo un maestro di vita”.
Lungi dal lusingarmi, questa definizione, sulla scorta delle esperienze vissute nell’ambito dell’ambiente schermistico, ha suscitato in me una serie di dubbi.
M° Vittorio BASSETTI
Maestro di vita??  Di quale vita??
In senso generico, s’intende. E così evidentemente intendono i genitori dei miei piccoli allievi; una vita basata sui valori della lealtà, dell’onestà, dell’impegno serio e profuso per il raggiungimento di taluni obbiettivi, tra i quali, oltre quelli strettamente agonistici, quelli della maturazione consapevole, del rispetto di sé e degli altri, etc…etc… .
Indubbiamente tutti bei valori! Che però la società di oggi mi pare mostri di apprezzare ipocritamente solo a parole.
In realtà i valori perseguiti dall’attuale società sono tutt’altri e mi pare di non sbagliare citando a caso:
·     avere il massimo col minimo sforzo, meglio se lo sforzo è di altri ;
·     rubare tutto ciò che è possibile (compresi i meriti) tutte le volte che la si può fare franca;
·     apparire buoni, bravi, onesti è molto più importante dell’essere bravi, buoni, onesti;
·     curare l’immagine con la complicità di tutti coloro che, pur sapendo che non sei né bravo, né buono, né onesto, per l’identico affermato culto dell’ipocrisia, ti citano ad esempio di bontà, bravura, onestà.(Mi pare che tra i campioni di quest’arte si possa citare il mondo del giornalismo sportivo…..)
·     cancellare la “riconoscenza” e sostituirla con la più miserabile delle caratteristiche umane : l’ ignavia."
Continuo a pensare e, quindi, a mettere in allarme i genitori che, perseguendo la trasmissione dei valori in cui credo, rischio di farne dei loro figli dei "disadattati sociali". In poche parole: in un mondo "sporco" le persone "pulite" sono destinate a trovare enormi difficoltà e vivere gigantesche delusioni.
Una lettera scritta molto tempo fa, non ricordo esattamente quando il Maestro Bassetti ha lasciato la vita terrena, credo non meno di due decenni fa, il cui contenuto è di una attualità disarmante: nulla è cambiato! E forse è stata una mia pia illusione pensare che l’evoluzione tecnologica e materiale della società potesse coincidere con quella morale ed intellettuale.
Caro Gianni grazie per aver riproposto i tuoi pensieri. Mi auguro che chi condivida le tue riflessioni si adoperi perché esse vengano recepite nell’ambito del proprio orto: se tutti lo facessimo probabilmente avremmo coltivato un terreno molto più ampio e diffuso dei pensieri che dovrebbero essere la normalità del vivere quotidiano.

Ezio RINALDI

20 dicembre 2016

AUGURI!


Che il Natale sia una continua speranza di un mondo in generale, sportivo e schermistico in particolare, più fraterno e solidale.
E’ questa la forza e la responsabilità che auguro a tutti di avere per alimentare la nostra presenza nel cosmo degli sportsman.

In questa società e in questi tempi difficili raccogliere la sfida che ci viene dall’Universo sportivo dovrà essere un impegno costante affinchè l’abbattimento di barriere mentali e materiali diventi un incessante contributo al miglioramento della vita di tutti noi. 
Ezio RINALDI

11 dicembre 2016

E' SCOMPARSO IL M° Antonio FURNO

La scherma Italiana perde un altro dei suoi pilastri: è scomparso il Maestro Antonio FURNO.
Stella d’oro al merito sportivo e personaggio di prestigio dello sport sannito e della scherma in particolare, da tempo lottava contro un inesorabile male, un avversario difficilissimo da battere, ma come un vero atleta e sportivo lo ha affrontato con lo stile che gli era consono: gentiluomo ed appassionato di scherma.
Per chi, come me, ha avuto l’onore ed il piacere di conversare con il Maestro capiva  subito di trovarsi di fronte un Docente di vita. Mi mancherà il suo sorriso e la sua gentilezza.
Le esequie si terranno lunedì pomeriggio alle ore 15.00 nella Chiesa di San Modesto In Benevento.
Alla famiglia giungano le sentite condoglianze di tutta la “Piazza” e mie in particolare.

Ezio RINALDI

LA PRIMA POST OLIMPICA, L'ULTIMA DEL 2016

Fabrizio Orsini
Il 17 dicembre a Cancun, si concluderanno le prime tornate di prove di coppa del mondo di scherma del nuovo anno: le prime dopo le olimpiadi e le ultime del 2016. E nell'attesa che le donne della sciabola si misurino sulle rive del Messico meridionale, proviamo a tracciare alcuni profili delle gare che si sono appena svolte.
La prima a esordire è stata la sciabola a Gyor, in Ungheria, dove, ha spiccato un sempreverde Aldo Montano, brillante ed esperto ha saputo raggiungere un posto negli otto classificati dietro i grandi del momento. Poca è la varietà di volti che si vede nei risultati di sciabola e fa sempre piacere notare l'azzurro nome della patria spiccare nelle variopinte divise da ginnastica delle altre nazioni. Meglio se si riuscisse a sentire anche il nostro inconfondibile inno e veder sventolare il tricolore. Ma sappiamo che la sciabola italiana sta facendo tutto il possibile, benché ci sia molto da fare a livello promozionale, per renderla più competitiva e soprattutto più praticata. Il grido di questo desiderio sale un po' dappertutto in Italia, e di certo qualcosa bisognerà fare, per migliorare i numeri, senza lasciare tutto sulle spalle dei maestri e delle poche società italiane che stanno dando il massimo nel settore. Straordinaria la squadra che con Berré, Samele, Curatoli e Pellegrino conquista un oro sempre emozionante. Alto livello davvero.
Interessante il fioretto che nel Grand Prix di Torino ha mostrato qualche problemino e alcune novità. Arianna Errigo ha vinto il bronzo assieme ad Alice Volpi, complimenti!, mentre le altre donne le abbiamo perse nelle fasi precedenti, con la notevole performace di Olga Calissi, che batte Inna Deriglazova, nonostante un pesante infortunio alla gamba. La gara è vinta dalla statunitense Kiefer contro la connazionale Ross. Gli uomini hanno fatto meglio, portando il ternano Alessio Foconi ad arrivare in finale contro lo statunitense Alexander Massialas, il quale dopo la gara, ha certamente avuto di che risentirsi delle ben otto su quindici stoccate portate alla schiena da parte dell'italiano, in poco meno di tre minuti. Una vittoria che ha visto in panchina Filippo Romagnoli a dare le indicazioni di sostegno all'allievo, che ha vinto con merito. Tutti gli altri si sono fermati molto prima, anche Daniele Garozzo che usciva da una influenza debilitante. Il rincalzo nel fioretto va assolutamente programmato e Cipressa lo sa benissimo e certamente saprà selezionare le migliori leve italiane per raggiungere i grandi risultati che ci sono tanto cari.
La spada a Doha, vedeva presentarsi un nutrito gruppo di uomini, alcuni del tutto nuovi o quasi alle gare internazionali, accanto ai grandi nomi di Pizzo, Garozzo Fichera e Tagliariol, mi riferisco a Schiavina e Cimini, che peraltro si sono fermati nei 32, mentre i più blasonati solo nei 64. Le donne purtroppo hanno seguito medesima sorte, nelle 64 si fermano la Briasco, la Rizzi, la Quondamcarlo e la Santuccio. La Navarria chiude nei 32 e la Fiamingo negli 8 battuta dalla polacca Nelip, sconfitta a sua volta dalla tunisina Sarra Besbes, che poi andrà a vincere la gara, battendo Violetta Kolobova. Questa che ha cominciato ad allenarsi con Angelo Mazzoni questa estate proprio in vista delle olimpiadi nel ritiro di Verona, quando è stato organizzato lo stage di due giorni nel centro di Bottagisio era, se così possiamo dire, orfana del suo ottuagenario maestro, e ha maturato la decisione di lavorare con l'italiano, solo a ridosso di Rio. L'argento ha pertanto il rovescio azzurro.

Possiamo dire che le sperimentazioni in campo nazionale stanno cominciando, con molte speranze e per ora pochi bagliori. Per i prossimi quattro anni tutto il mondo schermistico deve lavorare per far crescere i campioni che a Tokyo dovranno combattere per guadagnarsi le medaglie che siamo abituati a ritirare, quasi senza sforzo. A fianco delle società sportive che lavorano con innegabile alacrità e senza sosta, un grande ruolo dovrà avere la Federazione per rendere il livello tecnico dei suoi praticanti degno dei risultati della nostra tradizione. Il 20 novembre il Presidente ha presentato un complesso e ricco programma, che speriamo porti i frutti desiderati. Non ci resta che dire, buon lavoro a tutti e in bocca al lupo agli atleti.
Fabrizio Orsini

30 novembre 2016

LE RISPOSTE A BRUSCA

Sergio BRUSCA
Brusca,
fammi la cortesia di non usare più l’ipocrita frase  “Caro Ezio”: non sono un tuo caro e mai vorrò esserlo. Troppa è la distanza che ci separa per l’opposto modo di pensare ed agire.
Ero certo che avresti iniziato la tua lagna come da prevedibile copione, attribuendomi il post del dott. Fileccia e dimostrando ancora una volta la tua assoluta malafede: l’articolo è a nome del dott. Antonello FILECCIA, il quale, oltre a non essere avvezzo a porre la sua firma sugli scritti degli altri, si è limitato a riportare fatti ampiamente documentati proprio dal tuo blog.
Ritengo quindi il tuo incipit altrettanto insolente nei confronti dell’autore del post.
Venendo al merito delle tue argomentazioni non posso non rilevare, ancora una volta, la profonda incoerenza che sta, da un lato, nel ringraziamento che rivolgi al Presidente Tonucci per quello che ha fatto, considerandolo un ottimo Presidente, e dall’altro nell’affermare che sebbene la linea decisionale interna al Club era quella di non condividere la sua candidatura alla presidenza FIS  decideste comunque di rimanere a suo fianco, supportando l’iniziativa.
Detta così sembrerebbe proprio che in quel tempo avevi le idee un po’ confuse o forse, come si suole dire, tentavi di stare con un piede sopra a due staffe!
Non capisco infatti perché non lo metteste subito in minoranza: vuoi forse far credere  che non esisteva un consiglio direttivo e che tu eri solo un numero?
Tu non eri costretto da nessuno ad accettare la linea dettata dall’avvocato: potevi dimetterti subito e potevi far dimettere la maggioranza del consiglio, non lo facesti perché anche tu avevi fatto i tuoi calcoli.
Ricordo bene quanto fosti attivo sul sito “La scherma del futuro” e quanta passione mettevi nello scrivere le varie comunicazioni: per uno che non condivideva quella linea sarebbe un incomprensibile  controsenso, non credi?
Quando affermi che “qualcuno” stava spingendo il Presidente Tonucci a fare il salto di qualità quel “qualcuno” non ero certamente io, e questo lo sai molto bene perché quel “qualcuno” sarebbe entrato al Club con un importante incarico, peraltro retribuito.
Ti ricordo che in tanti, e non solo io, lo spingevano a percorrere quella strada proprio in ragione del suo spessore politico.
Forse Tonucci avrebbe dovuto dimettersi? Non lo fece e non credo per stoltezza: un uomo del suo livello valuta con attenzione ogni azione che lo vede coinvolto.
Forse sarebbe meglio dire che al Club le persone valide vengono defenestrate. Successe anche con Nostini.
Non so a chi ti riferisca quando parli di malcontento cavalcato per interessi personali. Comunque nel caso facessi riferimento al sottoscritto ti ricordo che ero Consigliere in carica e la mia azione era diretta solo e soltanto  riguardo alle modifiche statutarie.
Se poi queste ci avessero dato ragione non nascondo la mia volontà di sostenere Tonucci in un percorso verso la Presidenza. E non mi venire a dire che non eri d’accordo anche tu, lo eravamo tutti e lo ribadivamo ad ogni riunione nello studio dell’avvocato.
Oggi hai ancora il coraggio di parlare di “vecchio” e “nuovo”; sull’argomento ho scritto un articolo pubblicato sul blog dal titolo “LA LIBERTA’ HA UN COSTO”: ti invito a leggerlo così ti fai un’idea del mio pensiero.
Come di certo saprai la vecchia politica è fatta di prebende elargite in prossimità del voto ed io non ne ho mai distribuite.
La nuova politica, invece, è fatta di lettere scritte dai vari C.T. (profumatamente contrattualizzati) inviate alle società, con invito a votare per questo o per quell’altro; è fatta di deleghe raccolte sempre dai C.T. e distribuite nel seggio elettorale.
Non mi appartiene neppure questa!
Il dott. Fileccia ha letto ciò che è pubblicato sul tuo blog e ne ha tratto le conclusioni. Personalmente non mi interessano le motivazioni delle tue dimissioni ma il tempo in cui sono state presentate: ribadisco che, se non condividevi quel progetto, nessuno ti avrebbe potuto trattenere contro la tua volontà.
Ma per far questo avresti dovuto mostrare una volontà ferrea ed inequivoca.
Ribadisco che “la coerenza è un valore che non appartiene a tutti” e certamente non ti appartiene e ti spiego perché. Parlando di regole ritengo che su queste non ci possa essere una coerenza a singhiozzi e su tale argomento, ovvero sulla eleggibilità ad libitum del presidente non ho mai cambiato idea; adattarmi alle circostanze del caso è un atteggiamento che non mi appartiene.
Per quanto riguarda l’arch. ORSINI, se vorrà, ti risponderà personalmente.
La tua disamina, “politica” è certamente personale e faziosa in quanto, non essendo stato capace di “colpire” sui programmi stai tentando di distrarre l’attenzione dei lettori sulle critiche mosse al Presidente Scarso e sulla sua condizione di ineleggibilità a te, un tempo, tanto cara!
Siamo sicuramente su piani differenti e con visioni opposte. Io non ho politiche da perseguire, ho idee ferme e determinate, certamente divergenti dalle tue che invece appaiono alquanto ondivaghe, e che comunque ho sempre rispettato. Quindi ti chiedo di rispettare le mie.
Quando affermi che “Ezio Rinaldi da anni “pilota” una propria “strategia politica” non mi è difficile spiegarti che quando credo in qualcosa non mollo. Non mi sono mai battuto contro le persone ma per il bene comune, forse è criticabile il modo (ognuno ha il suo) ma non l’idea.
Sono d’accordo con te sulla non condivisione: se tutti condividessimo tutto il mondo sarebbe piatto!
Mi sono messo sulla “Piazza” conscio del fatto di poter subire critiche aspre, dure, ma l’ho fatto con lo spirito di chi vuol contribuire ad una dialettica costruttiva e non mi pento assolutamente di averlo fatto: io sì ci ho messo la faccia e l’ho fatto pubblicamente. Mi preme segnalarti anche l’articolo “PROVOCAZIONI E CHIARIMENTI” del 25.11.2013.
Per ultimo ti informo che non risponderò ad eventuali tue repliche, qualunque ne siano il tono ed i contenuti, né ho voglia di trasformare la Piazza in un ring.
RINALDI


28 novembre 2016

CONGRESSO F.I.E. 2016

foto tratta dal sito di federscherma
Anche in questo Congresso FIE, svoltosi a Mosca il 26/27 novembre 2016, l’Italia ne esce con un consolidamento del suo prestigio, avendo ricevuto consensi ed attestazioni significativi. E’ fuori discussione il fatto che Giorgio Scarso abbia, ancora una volta, fatto valere la sua ormai consolidata esperienza internazionale. Francamente ne sono felice, sia come Italiano che come sportivo, ritenendo che quando si compete a livello internazionale ciò che conta è la coesione e l’unità dell’itera nazione: ho tifato per loro e continuerò a farlo, altra cosa sono i rapporti interni.
L’assegnazione dei mondiali Cadetti e Giovani a Verona nel 2018 e quello Master a Livorno rappresenta una attestazione di grande considerazione verso le capacità organizzative dei dirigenti italiani.
Il Congresso ha visto la riconferma per il terzo mandato dell’unico candidato alla Presidenza Alisher Usmanov, mentre per il Comitato Esecutivo è stato riconfermato il nostro Presidente. Nelle varie commissioni si è avuta l’elezione di:
Cafiero – Commissione Regolamenti;
Varallo – Commissione SEMI;
Nicolai – Commissione Propaganda e Pubblicità;
Fiore – Commissione Medica;
Pistacchi – Commissione Arbitrale( primo mandato);
Boscia – Commissione Legale (primo mandato)
Un en plain di cui essere soddisfatti, quindi grazie al Presidente che ha saputo, con una sapiente regia, riconfermare le posizioni italiche in ambito internazionale.
Colgo l’occasione per riportare un commento anonimo, ma più che altro un interrogativo:” In questa diatriba personale tra Lui, lei, l'altro e Brusca volevo far presente che l'Italia è riuscita con tutti i suoi candidati a essere presente in FIE...grande merito al presidente Scarso...Curioso di sapere come sarebbero andate l'elezione con Seminara....”. Senza alcuna polemica e nulla togliere al grande lavoro svolto dal Presidente, vorrei ricordare che ai tempi della Presidenza DI BLASI i componenti italiani nelle varie commissioni erano:
Favia – Segretario Generale;
Lembo – Statuti;
Costanzo – Arbitrale;
Baiocco – SEMI;
Del Maschio – Propaganda;
Dal Zotto – Medica;
Di Blasi – Regolamenti
Al Congresso di dicembre 2004 a causa di diatribe interne (Scarso Candidato alla Presidenza in alternativa a Di Blasi; pessimi rapporti tra quest’ultimo e Del maschio), se non ricordo male, furono eletti Del Maschio, Baiocco e Di Blasi.
Ho voluto chiarire questo passaggio affinché prima di fare domande capziose è bene documentarsi. Per quanto riguarda una eventuale elezione di Seminara, egli da persona intelligente non avrebbe minimamente disconosciuto i rappresentanti indicati da Giorgio Scarso e questo per non perdere le posizioni conquistate. Sono convinto che avrebbe chiesto all’attuale Presidente di candidarsi al Comitato Esecutivo e di fare tutto il possibile per confermare gli altri candidati italiani. Solo gli imbecilli per fare un dispetto alla moglie si tagliano gli attributi.
Sono d’accordo con il Presidente Scarso, è stata una giornata trionfale di cui bisogna gioire tutti e per una volta mettendo da parte le questioni interne.
A tutti i nostri rappresentati il più forte in bocca al lupo e Buon Lavoro.

Ezio RINALDI

27 novembre 2016

AFFINITA’ ELETTIVE: vecchia e nuova politica

Cari amici, la storia che sto per raccontare ha come protagonista il sig. Sergio Brusca, presidente del Club Scherma Roma.  L’ispirazione del mio racconto nasce dall’ultimo post pubblicato dal sig. Brusca sul blog Around the Corner, post nel quale, avvertendo egli la necessità di fare un po' di dietrologia sulle ultime elezioni della FIS, dà sfogo ad alcune elucubrazioni per ricostruire ed interpretare fatti di un passato non troppo remoto.
L’attenzione del sig. Brusca è particolarmente concentrata sulla vita federale di Ezio Rinaldi descrivendolo come se fosse il regista della vecchia politica che ha tentato di scalzare il giovane Giorgio Scarso già nell’anno 2012 quando, dopo avere intrecciato una stretta alleanza con Mario Tonucci, tentò, invano la scalata alla presidenza della FIS.
Senonché ho raccolto in giro qualche informazione secondo cui, già verso la fine del 2010 la presidenza di Giorgio Scarso era in forte discussione. Scarso era entrato in rotta di collisione con Petrucci e Pagnozzi e un emergente gruppo di lavoro, denominato ''Scherma del Futuro'', era pronto a dargli battaglia.
Ma indovinate un po' chi era il gestore del blog Scherma del Futuro?
Et voilà: il sig. Sergio Brusca.
Di questo gruppo di fermi oppositori sembra che facessero parte, oltre a Rinaldi e a Brusca, anche De Bartolomeo (l’ideologo?), Pastore, Autullo e Crisci. 
Sono certo che il sig. Brusca ricorderà con nostalgia quelle belle riunioni avvenute presso lo studio dell’avv. Tonucci!
Ma vediamo un po' quale era l’oggetto del contendere:
le modifiche statutarie che l’Assemblea Straordinaria avrebbe dovuto votare il 22 gennaio 2011 e in particolare il famigerato art. 64 dello Statuto e la possibilità di Giorgio Scarso di presentarsi per un terzo mandato.
Qualcuno di voi si domanderà quale fosse, in quel tempo, il pensiero del sig. Brusca sull’argomento.
Sono tempi ormai lontani ma non abbastanza per essere obliati; tempi in cui Sergio Brusca sosteneva che a nulla erano valsi gli sforzi tesi a richiamare il rispetto della normativa vigente e dava ampio spazio sul proprio sito, evidentemente condividendone il contenuto, al pensiero di Toti Sanzo: mi pare di capire che il M° Scarso abbia intenzione di ripresentarsi ancora, anche dopo il 2012. Per carità, niente di male. Per fortuna siamo ancora in Democrazia. Ma io credo che la Federazione scherma, già da ora, abbia bisogno di nuova linfa, di nuovi obiettivi, di nuovi programmi. Insomma, di nuovi Dirigenti.
Ma oggi io mi domando che fine ha fatto il Sergio Brusca della prima ora, il rivoluzionario, legalista e fervido oppositore del presidente Scarso e della sua ennesima candidatura.
Dopo che il sig. Brusca è riuscito a conquistare il posto dell’avv. Tonucci è calato un silenzio tombale.
Nelle ultime elezioni FIS Brusca è addirittura assurto ad accanito sostenitore dell’attempato governo “Scarso” nonché di quei vecchi dirigenti di cui quest’ultimo continua a circondarsi.
La vecchia politica, caro il mio sig. Brusca, è ancora sul trono!
A. Fileccia


25 novembre 2016

ANCORA SULL'ASSEMBLEA: il pensiero di Paolo CUCCU

Carissimi amici della scherma, e naturalmente anche gli altri. Anche questa volta è andata, per i prossimi la scherma avrà il suo governo. Anche questa volta con una maggioranza schiacciante, segno quindi evidente che tutto va a gonfie vele. Le palestre sono piene, i maestri hanno un adeguato trattamento retributivo, giustamente proporzionato alla notevole mole di impegno che richiede oramai questo mestiere, le gare vengono svolte tutte in maniera efficiente e con sedi sempre adeguate e comode da raggiungere, il calendario si dipana secondo una chiara logica che tiene conto delle esigenze degli atleti e della difficile situazione economica, gli atleti sono soddisfatti e la federazione gestisce al meglio le risorse che il CONI assegna per ogni quadriennio.
Tutte le promesse del programma preelettorale del quadriennio 2013-2016 sono state puntualmente mantenute, e quindi il risultato elettorale non poteva che essere una plebiscitaria riconferma in blocco non solo del presidente, ma di tutto il suo partito. Qualche piccolo avvicendamento c'è stato, ma dettato solo dall'esigenza di dare continuità al rinnovamento. Questo sarà lo slogan che ci accompagnerà nel quadriennio 2017-2020.
Certo, questa non è una bella favola con il suo voluto lieto fine, ma in ogni caso la strega malvagia c'è. Nel caso è rappresentata da quel 15% di persone che non sono del tutto convinte che la federazione che dipinge il restante 85% corrisponda alla realtà. Oppure immagina che dietro a questa immagine così immacolata ed idilliaca si celi qualche piccola rogna, magari ben nascosta sotto i tappeti assieme alla polvere. Insomma non crede molto allo spot della famiglia del Mulino Bianco. Anche perché quando le cose sono troppo belle per essere vere, probabilmente non lo sono.
Non ero presente alla riunione, se non per delega, però mi sono potuto godere tutta la differita su youtube, al netto nei momenti morti e delle lungaggini elettorali, che hanno ridotto le sette ore di diretta ad una interessante sintesi di un'oretta circa.
Curioso che la parola per fare il celebre "appello al voto" sia stata presa solo da candidati di una parte, mentre dall'altra non se ne è sentita la necessità. Evidentemente i fatti hanno parlato per loro, e quindi non c'è stata abbisogna nemmeno di presentarsi per quei due volti nuovi di questo direttorio. Ma quando si parla di continuità nel rinnovamento, mi pare si dica già tutto in partenza.
Qualcuno però si è sentito in dovere di alzarsi e dire due parole per controbattere alle tesi dei maligni. Uno è stato il consigliere Buratti, e devo dire che il suo intervento mi ha fatto tremare i polsi. Cercando di controbattere all'affermazione del candidato presidente Seminara sul fatto che questa federazione non è in grado di trattenere gli iscritti, ha affermato che una perdita annuale del 20-30% è una cosa normale di cui la federazione manco si preoccupa.
Ora, se un'azienda dovesse ogni anno perdere da 1/4 ad un 1/3 dei clienti si preoccuperebbe, eccome!! Perché è chiaramente avviata al fallimento. Questo perché il mercato non tende ad infinito, abbiamo sempre concorrenza. Rispetto anche solo al precedente quadriennio abbiamo a che fare con federazioni che storicamente erano considerate "di nicchia", che con un sapiente lavoro di comunicazione e immagine stanno aumentando esponenzialmente i propri numeri. Per non parlare poi di attività nuovissime che stanno attirando un sacco di giovani, giovanissimi ma anche adulti. Parlo di cose tipo il softair, l'hitball o altre amenità che mai vedremo alle olimpiadi ma che intanto portano via potenziali nuovi soci.
La necessità mantenere i propri iscritti diventa quindi essenziale per una federazione sportiva che storicamente non ha certo nel grande numero il suo punto di forza. Perdere 1/3 degli associati e non battere ciglio è semplicemente da incoscienti. Come poi si possa parlare di professionismo nella classe magistrale se non si riesce a crescere significativamente di numero proprio non riesco a comprenderlo. E ringrazi il consigliere Buratti che le società hanno una vitalità tutta loro, fatta di iniziative, volontariato e passione che certamente non vengono trasmessi con il pagamento della quota di affiliazione annuale. Ma la capacità delle singole società di attirare nuovi iscritti viene poi vanificata da una organizzazione federale assurdamente selettiva, dopo il primo ostacolo sono propri gli eccessivi costi in rapporto al grado di soddisfazione di un nuovo associato.
Divertente, non posso trovare altri aggettivi, l'intervento del consigliere Cafiero, che premettendo di non essere un esperto giurista al contrario del candidato presidente Seminara, si trovava a controbattere anche con toni piuttosto stizziti. In pratica a parlare di cose che non conosce, ma d'altro canto quando si ha qualcosa come l'85% dei voti ci si può permettere tutto, e nessuno si pone alcuna domanda.
Mi è mancato però un intervento, anzi proprio un candidato. Mi è mancato il Maestro Coltorti, che avrebbe voluto candidarsi come rappresentate della categoria magistrale, ma gli è stato impedito. Non è riuscito a trovare un numero sufficiente di colleghi, tra quelli eletti a fine settembre tra i "Grandi elettori", che si impegnassero anche solo a sostenere la sua candidatura. Non dico a votarlo, quella è un'altra questione, ma anche solo a dare corso ad una piena realizzazione di un iter democratico, che richiede per la sua completezza che ci siano più candidati alla stessa carica. Ed è un gran peccato che le persone, atleti e maestri, che a settembre hanno voluto farsi eleggere a rappresentare le loro rispettive categorie, all'elezione non abbiano ritenuto di doversi presentare. Nemmeno per delega.
Ma tant'è che la democrazia ha avuto il suo corso, ed un governo la scherma lo avrà anche per questo quadriennio. Non posso che augurare loro un buon lavoro, e che sia così buono da convincere anche il residuo 15% a riconfermare tutti anche per il 2021-2024. Così magari la gita a Roma ce la risparmiamo tutti.  
Paolo CUCCU


22 novembre 2016

I NUMERI DELL'ASSEMBLEA FEDERALE - Roma 20 nov.2016

Consiglio Federale eletto
foto BIZZI


SOCIETA' AVENTI DIRITTO A VOTO
286
ATLETI CON DIRITTO A VOTO
81
TECNICI CON DIRITTO A VOTO
49
SOCIETA' PRESENTI IN ASSEMBLEA
249
ATLETI PRESENTI IN ASSEMBLEA
61
TECNICI PRESENTI IN ASSEMBLEA
34
SCARSO
VOTI
295
SEMINARA
VOTI
39
SCHEDE BIANCHE
6
SCHEDE NULLE
4
PASTORE
VOTI
57
-4
VEZZALI
VOTI
45
-16
SCHEDE BIANCHE
1
LAURIA
VOTI
29
-5
SCHEDE BIANCHE
5
SOCIETA' NON PRESENTI IN ASSEMBLEA
37
ATLETI NON PRESENTI IN ASSEMBLEA
21
TECNICI NON PRESENTI IN ASSEMBLEA
15





Ho volutamente atteso 48 h prima di pubblicare la mia analisi sull'Assemblea poiché volevo essere libero da eventuali condizionamenti derivanti dall'esito elettorale.
Dai predetti numeri si evince che ben 122 voti tra espressi, assenti bianchi e nulli, su 416 aventi diritto, hanno detto che:
      ·        n. 49 non vogliono Scarso;
     ·     n. 73 hanno disertato l’assemblea. Quest’ultimo dato potrebbe voler dire che non valeva la pena partecipare all’evento elettivo per i seguenti motivi: 1° perché potrebbero aver ritenuto che Scarso avrebbe comunque vinto; 2° perché non hanno ritenuto che l’alternativa fosse valida; 3° una qualche causa di forza maggiore ha impedito la loro presenza. Per esperienza sono indotto a pensare che i primi due motivi siano quelli validi.
122 su 416 rappresenta, in termini percentuali 29,32%. Numero che la dice lunga sul pensiero della base.
Ho sempre affermato che l’alternativa a Scarso poteva, in linea teorica, contare sul 30/34% dell’elettorato: le cifre enunciate mi hanno dato ragione. Ancor più se considero l’affermazione del riconfermato Presidente, fattami durante l’Assemblea, secondo la quale se l’amico Storace si fosse candidato avrebbe avuto un consenso di gran lunga superiore a quello di Seminara, al quale va riconosciuto un certo coraggio per averci messo la faccia, all’ultimo momento, peraltro accusato di non avere un progetto, cosa assolutamente infondata. A proposito di quest’ultimo, nell’intervento eseguito in Congresso ha fatto riferimento alla incandidabilità di Scarso, preannunciando un ricorso, nelle opportune sedi, per far valere la sua tesi. Quindi la fase elettorale non è ancora finita!
Intanto, a me non resta che fare i complimenti al riconfermatissimo Presidente ed alla sua squadra, augurando un buon e proficuo lavoro.

Ezio RINADI