29 ottobre 2015

CONVEGNO "Nessuno come noi-Scherma ieri, oggi e domani"





PREMIAZIONE MANGIAROTTI HALL OF FAME CONI
Foto tratta dal Sito della F.I.S.
Da sinistra: FABRICINI- VIO-SCARSO-RAMPONI-MANGIAROTTI-VEZZALI-ASPROMONTE
Una gran bella giornata per la scherma italiana, vissuta in occasione del convegno nazionale “Nessuno come noi- Scherma ieri, oggi e domani”, tenutosi a Roma presso il Salone d’Onore del CONI il 26 ottobre 2015.
Durante il simposio sono state rivissute le gesta dei nostri più autorevoli schermidori del passato: da Cesare SALVADORI a Michele MAFFEI passando
da Carola CICCONETTI a Diana BIANCHEDI, ma si è parlato anche della scherma di oggi e quella di domani, così come previsto dal programma.
Ha aperto i lavori il Presidente del CONI Giovanni MALAGO’, esprimendo il suo apprezzamento all’A.N.S.ME.S. per aver pensato alla scherma quale tema del convegno. Si sono succeduti gli interventi di Giovanni TORAN – Direttore del Museo AGORA’-, Cesare SALVADORI, Diana BIANCHEDI, Carola CICCONETTI e Michele MAFFEI. Sono intervenute anche Carola MANGIAROTTI e Patrizia NOSTINI, portando il ricordo dei loro genitori.
Nella seconda parte del seminario si è parlato della scherma di oggi e di domani. Tutti i relatori hanno portato alla luce le loro esperienze sportive e professionali in ambito scherma. Le conclusioni hanno visto i significativi contributi del Segretario Generale del CONI FABBRICINI, del Presidente F.I.S. SCARSO e del Presidente dell’A.N.S.ME.S Gen. RAMPONI. Di particolare rilievo la presenza di Beatrice VIO, fresca campionessa del mondo paralimpica, della pluri medagliata, nonché Onorevole, Valentina VEZZALI e di Mauro NUMA. Sarebbe stato bello poter vedere campioni del passato quali Irene CAMBER (prima medaglia femminile), Antonella RAGNO (avrebbe potuto parlare anche del padre già campione bi arma), ma anche Giancarlo BERGAMINI e Antonio SPALLINO. Questi ultimi avrebbero potuto descrivere la scherma senza l’equipaggiamento elettrico ed ancora perché non chiamare Emma CARMINA che avrebbe potuto raccontare la grande invenzione del fioretto elettrico? Insomma tanti nomi eccellenti protagonisti della storia schermistica erano assenti, tra questi anche Dorina VACCARONI.
Sostanzialmente il convegno mi è piaciuto anche se avrei voluto sentire qualcosa sulle origini della scherma e come si è arrivati alla sua codificazione quale sport e il suo inserimento nei Giochi Olimpici. Sarebbe stato interessante sentire anche come sono organizzate le società schermistiche di maggiore successo, cioè come sono arrivate alle posizioni attuali, quali i loro segreti. Non ho sentito, forse mi sono distratto, di investimenti per il consolidamento dell’attuale ed il miglioramento nel futuro. Nessun accenno alla comunicazione, sia interna che esterna, nessun accenno alla fuoriuscita dei nostri migliori tecnici. Credo che gli interventi per il futuro debbano essere indirizzati verso la promozione e l’immagine del nostro sport. Ciò implica una migliore comunicazione, sia interna che esterna al mondo scherma. Insomma mi è piaciuto, ma come dicevo prima, con un ulteriore piccolo sforzo, si poteva fare di più.
La parte finale del convegno ha visto la consegna degli attestati e delle medaglie, da parte della Federazione Internazionale di scherma, per il tramite della Federazione italiana, a quegli atleti e dirigenti che sono stati inseriti dalla FIE nella "Hall of Fame" della scherma mondiale: Edoardo Mangiarotti (ha ritirato la figlia, Carola), Nedo Nadi (ha ritirato il maestro Giancarlo Toran), Giulio Gaudini (ha ritirato il figlio Stefano), Cesare Salvadori, Mario Favia (ha ritirato la moglie Annamaria), Giuseppe Mazzini (hanno ritirato i consiglieri federali, Luigi Campofreda, Vincenzo de Bartolomeo e Giampiero Pastore), Marcello Baiocco, Mauro Numa, Giancarlo Brusati, e l'applauditissima, Valentina Vezzali.
Ezio RINALDI




21 ottobre 2015

GRUPPI SPORTIVI MILITARI


Risultati immagini per Immagini di Gruppi sportivi militariRiprendo da www.atleticalive.it l’interessante articolo sui Gruppi Sportivi Militari a firma della giornalista del Corriere della sera Gaia PICCARDI.

Purtroppo toccare questo argomento è assai difficile per le diverse sfaccettature che esso propone. Da una parte la struttura militare garantisce il mantenimento degli atleti di vertice, dall’altra il potere che essa ha acquisito si manifesta in tutte le più importanti decisioni federali e del CONI. Vorrei anche precisare che per quanto riguarda il CSOE (Centro sportivo olimpico dell’Esercito) è tutt’ora in vigore la norma secondo la quale la permanenza al Centro di una atleta è determinata dai risultati, che se mancanti negli ultimi due anni, vengono trasferiti ed assegnati ad altro incarico oppure lasciano il servizio.

Su questo Blog l’argomento è stato già trattato, forse non in maniera così profonda ma comunque significativa.

Da ex militare ed esperto della tematica auspico una riforma del settore, affinché si trovi il giusto equilibrio tra sodalizi civili e con le stellette, nell’interesse primario di tutto lo sport italiano e tenendo comunque presente che i militari rappresentano una grande risorsa per l’intero mondo sportivo. Troverei anche giusto rivedere la legge Melandri e le successive modificazioni, ma si avrà interesse e voglia per procedere in tal senso?

Il Corriere critica duramente i Gruppi Sportivi: “anomalia forse non più sostenibile

Il Corriere della Sera, in un articolo di Gaia Piccardi, ha deciso di affrontare la questione “Gruppi Sportivi Militari” e lo ha fatto con un taglio decisamente critico. Il titolo è già di per sé duro: “1.247 atleti militari – Ma le medaglie non crescono più”. Il sottotitolo introduce già un giudizio: “I corpi di disputano i fuoriclasse e sono diventati centri di potere – Un’anomalia forse non più sostenibile”.

Già, forse non più sostenibile? E con queste premesse la Piccardi si lancia nella disanima di questo mondo, croce e delizia del mondo sportivo italiano, introducendo l’articolo con un eloquente “senza il loro sostegno molti sportivi non potrebbero gareggiare al vertice”. Già, ma allora cosa non va?

L’attacco parte con l’atletica: C’è un numero, sul fondo del burrone del peggior Mondiale di atletica della nostra storia, che fotografa un ex virtuosismo diventato caso. Pechino 2015, 33 azzurri al via, 26 appartenent i ai gruppi sportivi militari (9 uomini — il marciatore Tontodonati sarebbe entrato in Aeronautica i l primo ottobre —, 17 donne): zero medaglie”.

La giornalista del Corriere riprende le parole del Presidente Giomi “Problema di mentalità, vanno rivisti i meccanismi di entrata e uscita dai corpi: chi in due anni non fa risultati, trovi un lavoro”. Si sta solo a vedere come Giomi, che aveva fatto una campagna elettorale assai critica nei confronti dei gg.ss, cambierà la situazione con un consiglio federale (il suo governo) per metà e forse oltre composto proprio da esponenti di Gruppi Sportivi Militari. In pratica chi rappresenta meno dell’1% dei tesserati italiani controlla più del 50% dell’organo di Governo dell’Atletica. Chissà se Giomi ne fosse stato a conoscenza quando fu eletto.

Il corriere parla quindi di un fenomeno tutto italiano, che sarebbe sfuggito però di mano con la legge 78 del 2000, che autorizzò l’assunzione diretta di atleti di interesse nazionale, scatenando così il mercato degli atleti militari. La Piccardi a questo punto fa questa riflessione:

“in tempi di spending review e feudi non più intoccabili, se siano ancora una risorsa o piuttosto non siano diventati un’insostenibile anomalia sociale”. E tutto questo perché al loro incremento non è corrisposta una crescita di medaglie. Effetto riscontrato anche ai recenti Mondiali Militari, con l’Italia scesa al 9° posto (dal 3° della precedente edizione).

Tutti atleti sulle spalle del contribuente, si legge sul Corriere. Con derive come vere e proprie campagne acquisti, come quella della Polizia Penitenziaria prima di Londra 2012 che spinsero a chiedere dei nulla osta per evitare questa pratica così poco eticamente “istituzionale”. E così ce li descrive ancora la Piccardi:

Hanno in media da i 17 ai 35 anni, guadagnano dai 950 ai 1400 euro al mese (vitto e alloggio spesso inclusi), si allenano nei centri di appartenenza (la Polizia ne ha 9, il rugby come fiore all’occhiello, l’Esercito 6, molti concentrati a Roma), sono il biglietto da visita dei co pi, che si litiga no i fuoriclasse come le comari i pettegolezzi. Sembra un retaggio dell’ex Urss, è un business fenomenale”.

La posizione del Presidente del Coni, Malagò si allinea con sentimento di amore-odio nei confronti di queste realtà: sono indispensabili per lo sport italiano d’elitè, ma indubbiamente si è esagerato, soprattutto in un periodo di grande attenzione verso la cosa pubblica e ogni comportamento e ogni iniziativa va ricondotta verso un obiettivo comune: occorre maggiore coordinamento che non disperda quanto di buono esiste ma nello stesso tempo elimini il superfluo”.

E il CONI verserà a queste società 2,2 milioni di euro (oltre a quelli già destinati alle Federazioni), mentre alle gruppi civili meno della metà. E qui viene un’altra riflessione della Piccardi:

È vero che, calciatori professionisti a parte senza gruppi militari pochi in Italia potrebbero permettersi di fare gli sportivi di vertice (…), però la deriva del sistema non può sfuggire.

E qui viene introdotta dalla Piccardi una riflessione davvero importante.

i corpi militari sono diventati centri di potere all’interno delle federazioni: decido no convocazioni, spostano voti e equilibri, condizionano i direttori tecnici. Un costume poco etico è il depredamento delle società nel momento in cui i talenti migliori si affacciano alla ribalta

Amara la riflessione finale della Giornalista del Corriere:

“Per snellire il carrozzone bisogna in vestire di più sulla scuola ma alla base serve una volontà politica, sennò si rischia di finire a intervistare in tv i cani della Forestale come ai Giochi di Torino. 
Ezio RINALDI

1^ PROVA INTERREGIONALE GPG

gran-premio-giovanissimi 


Il Palariccia e la SS Lazio Scherma pronti ad accogliere
l'Interregionale GPG i prossimi 23-24-25 ottobre
Si avvicina l'inizio della nuova stagione del circuito GPG di Scherma. Il 23 ottobre il Palariccia sarà il teatro del prima attesa competizione ufficiale che vedrà impegnati oltre 1000 giovani atleti. Il Comune di Ariccia dal 2013 è partner della Federazione Italiana Scherma, che tramite il Comitato Regionale, si è occupata dell'organizzazione dell'evento. La struttura ospitante sarà, come di consueto, il Palariccia, sede della società SS Lazio Scherma, che ricopre il ruolo di Comitato Organizzatore Locale. All'interno del complesso, saranno presenti 22 pedane per lo svolgimento degli incontri. Nell'ottica di garantire un servizio non solo agli atleti ma anche alle famiglie e agli spettatori, sarà attivo anche un punto ristoro presso il bar ubicato al primo piano.
La società ospitante. La S.S. Lazio Scherma si costituisce per la prima volta a Roma nel 1922. Sotto la presidenza di Mario Zenobi, nel '61, si arriva alla fusione con la società “Sala Pessina” di Renzo Nostini: nasce così il Club Scherma Roma, tuttora la società più importante d’Italia. Nel 1997 Mario Castrucci fonda il Club Scherma Ariccia che nel 2008, con l’affiliazione alla Polisportiva, diventa S.S. Lazio Scherma Ariccia, collezionando in soli 18 anni di attività una straordinaria serie di successi. Oggi la società è una delle realtà più importanti della scherma italiana: lo dimostrano i titoli di Campione d’Europa, di Campione d’Italia e del Lazio conquistati dai tanti atleti cresciuti in questa struttura.
Il presidente Castrucci. L'evento di Ariccia rappresenta una vetrina importante per tutto il movimento schermistico italiano. Un appuntamento reso possibile dall'impegno della FIS Lazio e della SS Lazio Scherma. Un entusiasmo che emerge dalle parole del Presidente ariccino Mario Castrucci:
“La S.S. Lazio Scherma Ariccia organizza, con il patrocinio del Comitato Regionale Lazio e del Comune di Ariccia, la 1a prova Interregionale per le categorie del Gran Premio Giovanissimi, competizione fondamentale per poter partecipare al Campionato Italiano a maggio.
Le regioni che vi prenderanno parte sono Abruzzo, Campania, Lazio, Marche e Umbria: attendiamo circa 1200 atleti nei 3 giorni di gara. Si tratta di una delle prove più prestigiose per l'altissimo livello tecnico raggiunto dalle Regioni partecipanti, in tutte e tre le armi. Ad esempio, ne vedremo delle belle fra gli atleti campani e laziali nella sciabola! E' opportuno sottolineare come su queste pedane si disputeranno incontri fra bambini che rappresentano il futuro della scherma italiana. L'intensa tre giorni di gare sarà anche una notevole risorsa per la città di Ariccia, considerato l'indotto generato dalle 5.000 persone (atleti, tecnici, dirigenti, genitori e parenti) che usufruiranno delle belle strutture ricettive locali.
Rassegna Schermistica Ariccina. La competizione del prossimo 23 ottobre si inserisce nel quadro della Rassegna Schermistica Ariccina, appuntamento diventato tradizione per tutti gli appassionati della disciplina, che da oltre 15 anni viene organizzata dalla S.S. Lazio Scherma. L'interregionale sarà il 1° di 4 eventi ospitati dal Palariccia: Prima prova interregionale categorie GPG (Under 14) 23-25 ottobre; 2a prova master (categorie adulti over 30) 7-8 novembre; Stelle di Natale - riservato agli esordienti e prime lame (non agonisti under 10) 12-13 dicembre; 2a prova di qualificazione open (fioretto e sciabola) concomitante con la gara a squadre di spada categoria C2 23-24 gennaio 2016.
Un calendario ricco e variegato per tutte le categorie dagli esordienti agli over 60.
Ufficio Stampa FIS Lazio
http://www.schermalazio.it/


13 ottobre 2015

STAGE DI ALTA SPECIALIZZAZIONE

M° Pier Luigi CHICCA
Nel quadro di un fattivo e costruttivo contributo al settore sciabola, nei giorni 13-14-15 novembre 2015, in accordo con il Comitato Operativo della Scuola Magistrale della FIS, il Club Scherma Torino organizza uno Stage di Alta specializzazione per la sciabola.
La direzione del corso è affidata al Maestro Pier Luigi CHICCA, già Commissario Tecnico per l'arma triangolare, ed il corso assegna 2 crediti formativi.
Sulla home page del sito - www.clubschermatorino.it - troverete tutte le informazioni utili per la partecipazione al citato evento.
L'iniziativa della società torinese si inquadra in una continuità di pensiero, già espresso in due precedenti e recenti occasioni: riunione degli stati maggiori della sciabola, tenutasi ad Ariccia e seminario tenutosi a Torino.
Certo della positività dell'iniziativa e del suo sicuro successo auspico una significativa partecipazione affinché tale progetto trovi la spinta e l'impulso di altri club.
Ezio RINALDI