30 novembre 2014

SENTENZA 5128 del 28.10.2014


Indecisione Nel post “Procedimenti disciplinari” del 14 ottobre scorso si è narrato dell’udienza nella quale il Tribunale Federale FIS ha trattato e deciso i procedimenti disciplinari avviati dal Procuratore Federale nei confronti del Presidente dell’associazione Sala d’Armi Trinacria, dott. Seminara,  e del presidente del GSA, Pietro Ingargiola. Posizioni antagoniste che sebbene generate da un’unica vicenda, concernente fatti indissolubilmente connessi, sono state processate separatamente.

In quel post  il sig. Rinaldi ha rimandato ogni valutazione alla lettura delle motivazioni delle due decisioni.

Qualche giorno fa ho avuto modo di apprendere le motivazioni che hanno indotto i giudici a ritenere il dott. Seminara  assolutamente  estraneo ai fatti per i quali era stato denunciato dal Presidente di Accademia Scherma Palermo, Daniele Zangla, e dall’Ingargiola.

Non altrettanto mi è stato consentito in merito all’assoluzione dell’Ingargiola in quanto gli organi Federali, a dispetto della natura pubblica delle decisioni e delle relative motivazioni, (principio espressamente sancito dal vigente Regolamento di Giustizia), hanno inibito l’accesso agli atti.

Sennonché, trovarsi davanti due decisioni assolutive che riguardano posizioni irrimediabilmente conflittuali (anche in ragione dei danni di natura patrimoniale subiti dal dott. Seminara) costituisce un incomprensibile paradosso.

Nel caso di specie l’atteggiamento dei giudici federali resta un fatto davvero singolare. Se pensiamo a cosa si aspettano due litiganti quando sono davanti ad un giudice, sicuramente la risposta è “avere Giustizia”!. La Giustizia è stata sempre rappresentata da una spada che divide il torto dalla ragione.

Quindi, il giudizio del tribunale federale, che  ha riconosciuto le ragione di entrambi le parti, ha sostanzialmente violato le aspettative dei contendenti ed anche il senso comune e la logica classica, la quale ci dice che se tutti hanno ragione non si è più in grado di decidere nulla, e i contrasti continueranno a perpetuarsi.

Le due sentenze del Tribunale Federale hanno rotto lo schema mentale tipico, (aggirando il sistema che conosce soltanto, come unica modalità di gestione di un conflitto, l’attribuzione dei torti e delle ragioni), per effetto di una decisione paradossale ed imprevedibile:  quella di un giudice che dà ragione a tutti!

In questo modo sono state disattese le aspettative non solo dei litiganti, ma anche del pubblico.

I litiganti pretendono che qualcuno dirima la loro controversia  e vengano riconosciute le loro ragioni; il pubblico attende una decisione autorevole, pretendendo che venga prospettata una netta separazione dei torti dalle ragioni, e nel momento in cui la ragione viene data a tutti ne resta disorientato, perdendo fiducia in un certo tipo di giustizia, delle cui decisioni  non è, neppure, ammesso a conoscere i percorsi logico-argomentativi.

Forse, per il superamento di tale incongruenza sarebbe stato opportuno, per i vertici Federali, ossequiare il principio fissato dal Regolamento di Giustizia e rendere pubblica la motivazione che ha mandato assolto anche il Presidente del GSA Pietro Ingargiola.

Infatti, solo nel caso in cui ne fosse resa pubblica la motivazione, l’assunto che “tutti hanno ragione”, (e che le posizioni difensive dei contendenti erano entrambi meritevoli di accoglimento), avrebbe la possibilità di potere essere condiviso da qualcuno.

Rimanendo ignote le motivazione ne rimane frustrata anche la possibilità di una condivisione del merito.

E il diniego di accesso, opposto fino ad oggi dalla Federazione,  non aiuta di certo a comprendere le logiche che stanno dietro le decisioni del Tribunale Federale.

Un’altra occasione in cui il lodevole “principio di trasparenza”  viene sacrificato sull’altare di una inspiegabile riservatezza che non fa che gettare ulteriori ombre sulla vicenda e sul ruolo di alcuni esponenti federali.

Nelle more di un auspicabile ripensamento da parte dei vertici della Fis, riproduco di seguito il motivo sostanziale dell’assoluzione del dott. Seminara nel quale si affermano come “ non adeguatamente provati, in quanto privi di riscontri obbiettivi, i fatti violativi portati a conoscenza soprattutto da Daniele Zangla e da altri soggetti in posizione di evidente conflittualità con le parti convenute e, soprattutto portatori di un interesse antagonista in quanto appartenenti ad un affiliato concorrente”.

A mio parere, - benché il tribunale abbia “dimenticato” di valutare alcune prove offerte dalla difesa a riprova delle “modalità” con cui è stata condotta l’attività di indagine -, tale asserzione è sufficientemente esaustiva ed eloquente da non necessitare di ulteriori commenti, e  ciascuno può trarne le logiche conclusioni.

In ogni caso la storia ci insegna che le vicende, ancorché sembrano avere concluso il loro ciclo, continuano a trascinarsi fino a quando non intervenga una decisione che assesti un taglio netto e definitivo!

Antonello Fileccia

21 novembre 2014

DIMENTICANZE


Del Rio congresso FIE Si sta svolgendo a Roma, presso lo Sheraton hotel, il Congresso FIE.
L’evento è stato organizzato dalla Federazione Italiana Scherma , la quale nel giro di pochi anni, 4/5, ne ha tenuti due in Italia, a dimostrazione del grande prestigio che essa gode nel mondo. Di ciò, inutile negarlo, va dato atto al Presidente SCARSO, il cui lavoro, su questo piano, ha dato e sta dando notevoli frutti, contribuendo a consolidare, sul piano planetario, il prestigio della nostra Federazione.

Il saluto di benvenuto è stato portato dall’On. Del Rio – Sottosegratario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Presente anche Mario Pestante – Membro permanente in seno al Comitato Internazionale Olimpico.
Domani ci sarà l'incontro, in Campidoglio, con il Sindaco Marino e la giornata vedrà la sua conclusione con il Gran Galà.

Condivido il pensiero del Presidente Scarso: “Oggi è una bella giornata per la scherma Italiana”. Parimenti non posso non evidenziare la poca sensibilità che la stessa federazione ha manifestato verso alcuni “servitori” della medesima. Persone che hanno dato e danno ancora il loro contributo giornalmente, per i quali, evidentemente, non esiste un riconoscimento per il loro apporto. L'invito al congresso, non dico al galà, era un atto dovuto.

Spiace notarlo e non mi riferisco alla mia persona, verso la quale è comprensibile un certo ostracismo, ancorchè non giustificabile sotto l’aspetto istituzionale, bensì verso alcuni soggetti che hanno ottenuto i più alti riconoscimenti dal CONI (stelle d’oro al merito sportivo) e non sono Io.

Non credo nemmeno ad una svista, più semplicemente per questa dirigenza il concetto di istituzionalità non esiste.
Mi piace pensare che sia così poiché sarebbe peggio se divergenze di opinioni sui diversi argomenti schermistici portassero ad una proscrizione di chi ha servito la scherma con dedizione e passione.

Forse, nonostante i più che evidenti successi, politici ed agonistici, la nostra dirigenza è scaduta nel provincialismo.
Non se ne abbia a male chi è stato dimenticato, il tempo è galantuomo.
Ezio RINALDI

 

11 novembre 2014

ACCREDITI PER CONTO TERZI


Foto BIZZI ------ La citazione del nome dell’autore è obbligatoria per legge in qualsiasi utilizzo delle immagini (art. 20 legge 633/41)

 

Lettera aperta al Presidente FIS  Giorgio Scarso e al Segretario Federale Marco Cannella

Gentilissimo Presidente Scarso e gentilissimo Segretario Cannella,

lo scorso 13 ottobre ho preso parte, in qualità di difensore di Sala d’Armi Trinacria e del dott. Seminara, all’udienza dinanzi al Tribunale federale nell’ambito dei procedimenti disciplinari n. 3588/14 e 3589/14.

Per assolvere a tale incarico ho dovuto  prendere visione  di ogni documento agli atti dei procedimenti in questione.

Tra questi ho rinvenuto un’email datata  18 aprile 2013, inviata dall’a.s.d. Mazara Scherma all’indirizzo ced@federscherma.it, su cui mi preme richiamare la Loro attenzione.

L’email in questione, di cui, confesso, mi è sfuggita l’attinenza con l’oggetto del procedimento, è relativa alla manifestazione del  G.P.G.  “Nostini” del 2013.

Con essa Mazara Scherma, dato atto del comunicato federale n. 12/13, ha chiesto l’accredito per il proprio tesserato Ruggero Forte.

L’accredito, come chiarito da Mazara Scherma serviva a permettere “al ragazzo tesserato per la ns. società” di seguire “durante la gara in oggetto gli atleti della società ACCADEMIA SCHERMA PALERMO che ancora tirano, per questioni di regolamento in materia di trasferimento di atleti, per la vecchia società denominata SALA D’ARMI TRINACRIA PALERMO. Restano confermati gli accrediti per i maestri della Mazara Scherma A.S.D.: Inzirillo ed Antero.

Dal contesto della mail non si evince se sia stata redatta dal presidente di quella associazione o da taluno dei soci  o dei componenti il comitato direttivo, o da tutti insieme.

Né è  chiarito a quale titolo e per quale motivo Mazara Scherma chieda accrediti per conto di Accademia Scherma Palermo e Sala d’Armi Trinacria (in quest’ultimo caso certamente nolente domino).

Quel che è certo è il fatto che la mail ha ad oggetto una richiesta finalizzata ad ottenere un’autorizzazione in aperto contrasto con le direttive dettate dal Segretario Generale Cannella.

Vale la pena di ricordare, infatti, che  il COMUNICATO GPG-UNDER 14 N° 12/13, a sua firma,  dott. Cannella, consentiva l’accesso alla zona di gara ai soli maestri ed istruttori Nazionali; che  l’accesso al campo di gara sarebbe stato consentito unicamente alle persone munite di pass e che solo eccezionalmente, nel caso una società non disponesse di un tecnico nazionale l’ingresso sarebbe stato consentito agli istruttori regionali in regola con il tesseramento Federale; in quest’ultimo caso la Società interessata avrebbe dovuto comunicarne il nome via mail  all’indirizzo ced@federscherma.

Mi sono chiesto allora, e su questo sollecito le loro risposte:

  1. A quale titolo i responsabili della Mazara Scherma  hanno assunto una iniziativa volta ad incidere sulle modalità di assistenza tecnica alle gare degli atleti tesserati presso Sala D’Armi Trinacria, all’insaputa e  contro la volontà del presidente di quest’ultima associazione?
  2. Per quale motivo i responsabili di Mazara Scherma hanno interceduto  al fine di ottenere detta autorizzazione in favore del “ragazzo Ruggero Forte” nell’interesse di Accademia Scherma Palermo?
  3. Per quale motivo la richiesta aveva ad oggetto l’ottenimento di un beneficio in assoluto contrasto con le direttive dettate dal Segretario Generale FIS considerato che il “ragazzo Ruggero Forte” non risultava essere né un tecnico nazionale né tantomeno regionale?
  4. Chi ha rilasciato l’autorizzazione  per l’accesso al campo di gara in favore del “ragazzo Ruggero Forte”, il quale non aveva alcun titolo per l’accesso?
  5. In che modo il “ragazzo  Ruggero Forte” ha ottenuto il medesimo accreditamento anche in occasione del GPG Nostini 2014?
  6. Come mai  il “ragazzo Ruggero Forte” doveva supplire alla carenza di maestri e di istruttori  di Accademia Scherma Palermo  nonostante tale associazione risultasse regolarmente affiliata FIS con l’istruttore nazionale Rosa Inzirillo che, nella medesima email, è indicata quale maestro solo di Mazara Scherma?
  7. Sembrerebbe, per usare un termine cui si è fatto spesso ricorso nel procedimento calendato in premessa,  che in questa circostanza Mazara Scherma abbia agito quale “ autorevole rappresentante di fatto” di Accademia Scherma Palermo. E poiché tale agire è avvenuto in spregio della regola federale sopra riportata, e ha determinato un illecito beneficio per l’associazione rappresentata, secondo i canoni federali già collaudati non dovrebbe rispondere di tali fatti quest’ultima associazione a titolo di responsabilità oggettiva?  

Capiranno che i quesiti su cui sollecito la Loro attenzione non sono di scarso interesse  generale, considerata la particolare attenzione per il rispetto delle regole federali di cui fa lodevole mostra la macchina della giustizia federale (come ho avuto modo di rendermi conto in ragione dell’assistenza prestata nei giudizi disciplinari cui ho già fatto cenno), e considerata l’istanza ( per la quale  non ho ancora ricevuto risposta, nonostante l’impegno da lei ufficialmente assunto, dott. Cannella), volta a comprendere la legittimità dell’affiliazione di una associazione a mezzo di un tecnico che con essa in realtà non intrattiene alcun genere di rapporto di tipo magistrale.

Circostanza, questa, particolarmente rilevante vuoi sotto il profilo strettamente concorrenziale che sotto quello afferente alla validità della copertura assicurativa obbligatoria discendente dall’affiliazione.

Ritengo, infatti, e temo non a torto, ma anche su questo punto mi piacerebbe ricevere le Loro risposte, che la copertura assicurativa che, per legge, la FIS è tenuta ad offrire alle associazioni affiliate valga esclusivamente laddove l’associazione sia in regola con i requisiti di affiliazione. E, mi permettano di precisare, lo sia in senso sostanziale e non meramente formale.

In altri termini, atteso che in caso di contenzioso la valutazione spetterebbe al rigoroso esame dell’a.g.o., ritengono Loro che sia sufficiente la sottoscrizione di un modulo da parte di un tecnico che di fatto non intrattiene alcun tipo di rapporto con l’associazione, per garantire la vigenza contrattuale a fini assicurativi?

Si tratta di un accertamento importante, giacché come ho avuto modo di apprendere dai citati procedimenti disciplinari, l’assenza di copertura  assicurativa pone a serio rischio l’incolumità  degli atleti che frequentano una associazione e li priva di tutela medica.

Fare chiarezza sui  quesiti rappresentati, di là del caso particolare che funge anche da paradigma della vita federale, vale a fissare dei principi in punto di stretta applicazione dei regolamenti federali nelle materie concernenti l’affiliazione, la copertura assicurativa e il valore delle circolari di gara che saranno di ausilio alle associazioni affiliate e varranno, a loro tutela, ad impedire atti di concorrenza sleale.

 Vale anche a dimostrare, se ve ne fosse bisogno, che la Federazione da Loro rappresentata non fa, come si dice, “figli e figliastri” e pretende da tutti, nessuno escluso, il più rigoroso rispetto delle regole che promulga.

Sono sicuro che sapranno cogliere l’occasione per confermare questa mia assoluta certezza pubblicamente qui  su questo blog, che, ne sono sicuro, per l’onesta intellettuale e la competenza di chi lo dirige e per la popolarità raggiunta, gode certamente del Loro più sincero apprezzamento.

Resto, dunque, in attesa di una Loro risposta.

Cordiali saluti

Antonello Fileccia

09 novembre 2014

CI HA LASCIATO IL MAESTRO PARDINI


Oggi, dopo lunga malattia, è venuto a mancare all’affetto dei suoi cari, il Maestro Pierangelo PARDINI.
Egli è stato insegnante di Educazione fisica, insegnante tecnico presso le palestre di Navacchio e Valdera, Delegato provinciale CIP e per diversi anni ha ricoperto la carica di Delegato G.S.A. F.I.S. della Toscana.
Uomo dalle grandi doti umane, era sempre disponibile ad aiutare gli altri. Personalmente ho avuto il piacere della sua amicizia e mi mancherà molto, ma mancherà ancor più all’intero movimento schermistico italiano.
Alla famiglia tutta giungano le mie sentite condoglianze e quelle dei lettori di Piazza della Scherma.
Ezio RINALDI

08 novembre 2014

SPUNTI DI RIFLESSIONE


Ricevo da VERASCHERMA, pseudonimo di un gruppo di genitori aventi figli praticanti la scherma nella specialità della spada, alcuni spunti di riflessione, che pubblico nella versione integrale, fatte salve alcune correzioni ortografiche e grammaticali.

Egr. Sig. RINALDI,

vorremmo solo darle un consiglio, anche se non richiesto, per continuare a lavorare con lei o con chiunque voglia aderire  al progetto di una nuova Scherma.

Vede alcuni di noi erano attivissimi nell'attuale Movimento politico 5 stelle, quando questo era solo un gruppo ampio di persone che facevano riferimento alle battaglie di Grillo per denunciare le anomalie del nostro Paese e creare alternative. Ora gran parte di noi si è allontanato dal Movimento perché piegatosi alle logiche di potere.

Veniamo a noi. Quel gruppo di persone vicino a Grillo ha avuto successo ed è diventato una forza di Governo, perché si è identificato in una persona che ne ha assunto la guida, facendo da collettore delle istanze provenienti dalla base, senza che questa sia costretta ad apparire. Con questo le diciamo che è giusto che lei ci chieda di esporci con nome e cognome, ma non lo facciamo poiché questo limiterebbe il nostro raggio di azione. Noi invitiamo Piazza della scherma a verificare le nostre affermazioni e qualora ritenute valide ne chiediamo la pubblicazione, poiché il nostro anonimato nulla toglierebbe alla forza della sua battaglia ma, anzi, ne aumenterebbe l’incisività. Siamo speranzosi che Lei, o chi per Lei, riesca a formare una squadra più concreta e credibile di quella di Grillo. In questa ottica le diamo alcuni argomenti di riflessione, spunto e indagine.

https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcSriezF08Uqae6kPfz_ByOHdpyN4LA5XNW2Ond09VlcAQKCBMn_AwDove sono i Bilanci della FIS? Si legge di aumenti di entrate dal CONI ma, se la FIS non ha niente da nascondere, perché non fa come tutti gli Enti Pubblici, e gran parte dei Privati, e pubblica il Bilancio in modo chiaro su Internet facendo una scheda sintetica di facile lettura, anche per i non tecnici? Altre Federazioni lo hanno fatto, infatti digitando su Google troviamo:


Non crediamo ci sia molto da commentare.
In questa ottica, forse, anche gli Enti minori legati alla FIS dovrebbero dire come spendono i nostri soldi. Il CONI elargisce contributi per l’attività istituzionale della federazione ma questi provengono dalle tasse che i cittadini versano allo Stato e parte delle entrate della Federazione vengono dalle nostre quote. Quindi anche i Comitati, così come le Associazioni o enti riconosciuti dalla FIS dovrebbero fornire quadri finanziari chiari e trasparenti, soprattutto per quanto riguarda le entrate provenienti dagli associati e tesserati (come vengono impiegate tali entrate, per esempio dall’associazione Arbitri e Maestri, dall'Accademia Nazionale di scherma, che incassa denaro per gli esami, e così via).

Sarebbe quanto mai opportuno  conoscere quanto costa Scarso per l'attività di PR in giro per il Mondo e per l’Italia e chi sostiene tali spese: il CONI per la poltrona di vicepresidente? La FIS per quella di presidente? La FIE per la vicepresidenza?.

Sono cose di non poco conto che, se pubblicate, farebbero capire quanto il Presidente ed il Consiglio tengano alle sorti della Scherma.

Sappiamo che ci sono virtuosi Comitati regionali che organizzano gare locali, anche non previste dalla FIS, con ottimi risultati e riscontri positivi dei tesserati. Altri, invece, organizzano male anche le sole gare federali. Come è possibile? Parliamo di Comitati con un numero similare di società e tesserati: solo questione di organizzazione o altro?.

http://allsportsacademy.files.wordpress.com/2013/01/tutti-uniti.jpgAltro spunto di riflessione è l’impiego dei CT: perché non prestano servizio in FIS anche quando non sono impegnati in gare o allenamenti? Si eviterebbero le spiacevoli situazioni di "preferenza" in cui un CT, direttore di una Sala di scherma, inevitabilmente incorrerebbe. E’ fuori discussione il fatto che un atleta, per fare carriera, tende a lasciare il proprio club per confluire in quello nel quale il CT è direttore di sala. Altro elemento discutibile è l'utilizzo dello staff di detta sala  come staff nazionale e solo perché già collaboratori del CT.

Coerenza nei calendari: Ci chiediamo perché le qualificazioni alla prima prova nazionale sono poste a 15 gg dallo svolgimento della stessa, mentre quelle per la seconda prova nazionale a mesi di distanza? Se alla FIS interessasse qualcosa del movimento schermistico di base avrebbe una sola linea di pensiero e cioè dare a tutti le stesse opportunità. A nostro avviso per la prima prova di qualificazione verrebbero favoriti coloro i quali hanno potuto partecipare agli allenamenti collegiali o fruiscono di una struttura in cui l’inizio delle attività parte dal 1° settembre. La scherma si svolge in gran parte nelle strutture pubbliche e con Tecnici che hanno la doppia attività, ciò non consente l’inizio della preparazione in tempo utile per affrontare una gara importante a settembre. Sinceramente non riusciamo a capire gli indirizzi della federazione. A noi sembra che prediliga il gruppo di elite e se così fosse non ci sarebbe nulla di che meravigliarsi, basterebbe ammettere di diritto ai campionati italiani assoluti gli atleti che hanno rappresentato l’Italia ai Mondiali assoluti e di categoria. Le soluzioni sarebbero tante, basterebbe volerle applicare.

https://encrypted-tbn1.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQh6BqZ26KXfauJIHoXRKpDdjoVdlLczTofkFlh_5k-ZHs6VIcWVARanking diamogli una svolta, così è falsato e non considera i valori reali. Imitiamo quello del tennis, che considera anche l'atleta con il quale si subisce la sconfitta o si fa la vittoria. Superare un turno di diretta battendo Vezzali non può essere lo stesso di aver superato il turno battendo Brambilla (nome a caso). Idem per la sconfitta. Ci deve essere un valore oggettivo e uno soggettivo. 

https://encrypted-tbn3.gstatic.com/images?q=tbn:ANd9GcQzwFk9ski_C7SzoO09ec4kFA3-tXb-UZLcKknAvE_af_2QFsJARPMQMBP9bTREtb7UkipcRu5WLimitare l’accesso alla classe magistrale, rendendola più completa. Si sfornano circa 60maestri e Istruttori Nazionali all’anno, fenomeno che stride con la reale richiesta e ci porta solo ad un abbassamento del livello tecnico. Ovviamente questa proposta va contro le esigenze di cassa delle diverse associazioni, che gestiscono il settore e delle lobby che in esse operano.

scherma

Diversificare le gare. Si sta creando sempre più il fenomeno degli specialisti degli assalti a 5 e poco propensi alla lunga durata a 15 stoccate e considerato che i gironi non sono sempre uguali, sia nella composizione numerica (6/7) che tecnicamente, perché figli di un Ranking da rivedere, a nostro avviso il peso tecnico/agonistico, a seconda della loro composizione, è certamente diverso da girone a girone. Riteniamo che anche per le gare nazionali i primi 16 del Ranking debbano saltare la fase a gironi, Ciò eviterebbe, come successo ai recenti Open, di vedere 2 top atleti incontrarsi nel turno dei 128, solo perché a 5 stoccate uno dei due ha sbagliato un incontro, probabilmente dovuto alla disabitudine dei gironi, visto che in campo internazionale non li fa da 10 anni.
La sintesi è che di proposte se ne potrebbero fare tante, ma prima bisognerebbe verificare se la FIS  tiene all’intero movimento o solamente ad un ristretto numero di atleti.
E’ il caso che i CONSIGLIERI Federali inizino ad assumersi le responsabilità politiche connesse al loro operato, mettendoci la faccia. Riteniamo che la FIS, su questo piano, sia inesistente. Ieri parlando con amici abbiamo scoperto che il signor Scarso ha abolito anche la verifica di metà mandato. Paura di qualche parola contro?
Saremo attenti osservatori e contenitori di opinioni ed istanze che accompagnatori e genitori esprimeranno sui campi di gara. Invieremo a Piazza della Scherma le inquietitudini che la base manifesterà. Questo sarà il nostro contributo ad un progetto di cambiamento.
Caro RINALDI la nostra forza è proprio l’anonimato. Infatti, spesso chi ci parla non sa che poi noi scriviamo al blog, cercando di attivare quel dibattito tanto necessario alla crescita del nostro mondo, allo stesso tempo eviteremmo, in qualche modo, di essere proscritti e cercheremmo di avere acceso a certi argomenti, che altrimenti ci sarebbero oscuri.”

VERASCHERMA

Il mio pensiero su quanto sopra esposto è il seguente:

“Il Movimento 5 Stelle, meritevole di aver svegliato molte coscienze, ha commesso, a mio avviso, un errore fondamentale: essere una grande forza politica che non ha voluto assumersi le responsabilità che l’esito delle urne gli ha attribuito. Il movimento, se non ho capito male, si pone l’obiettivo di mandare tutti a casa ed essere l’unica forza a governare, ciò stride con i valori di democrazia e libertà. Non intendo addentrarmi in discorsi politici per i quali Piazza della Scherma non è la giusta sede. Capisco cosa voglia dire Verascherma quando afferma che l’esposizione limita l’efficacia della battaglia, però noi stiamo operando nel mondo dello sport, i cui valori sono fondati sulla lealtà, correttezza e probità. Pertanto non posso e non voglio venire meno a tali valori, ciò non di meno se le segnalazioni/riflessioni interessano l’intero movimento, non ho alcuna difficoltà a trattarle.

La FIS e per essa il suo Presidente, opera sulla base di direttive amministrative del CONI, il quale ha stabilito che le Assemblee non sono più deputate all’approvazione dei bilanci. Questi vengono approvati dal massimo ente sportivo italiano e successivamente, nell’ambito del proprio bilancio, sottoposti alla verifica della Corte dei Conti. Nei resoconti  federali rientrano anche le quote provenienti dagli affiliati e tesserati, quindi in tale quadro la FIS opera in maniera assolutamente legittima e nulla le si può contestare. Però nessuna normativa vieta alle federazioni di pubblicare il proprio rendiconto. Per quanto riguarda le entrate varie, escluse quelle provenienti dal CONI, posso assicurare che una gran parte di esse, direi l’80%,vengono ripartite tra i club, secondo una classifica stilata al termine della stagione agonistica. Ritengo, comunque, che, al di là delle normative, la FIS possa indire a metà mandato una assemblea di verifica: non incontri con i delegati durante manifestazioni sportive! Le risorse economiche impegnate per tale attività sarebbero più che giustificate.

Per quanto riguarda il Presidente, i costi connessi alla sua attività istituzionale, ivi compreso quella di PR, sono a carico della FIS, del CONI e della FIE a seconda delle funzioni assolte. Intendo dire che la FIS copre solo le spese di propria competenza, parimenti fanno gli altri enti. Se poi si vuole sapere, nello specifico, quanto costa il Presidente, ogni associato o tesserato, così come prevede la legge 241/90 sulla trasparenza, può fare richiesta alla federazione di prendere visione della relativa documentazione.

Per i Comitati, questi sono retti da Consigli, quando elettivi, o da un Delegato, quando di nomina federale, con il compito primario di promuovere l’attività schermistica, sulla base delle direttive FIS, quest’ultima è sempre a conoscenza del livello qualitativo e di efficienza di ogni Organismo regionale.

Per ciò che attiene i C.T., il loro impiego è regolamentato dal contratto sottoscritto, certo per quelli in divisa il rapporto con la FIS andrebbe rivisitato, ma questa è una scelta politica del C.F. e ci vorrebbe molto coraggio.

Il calendario dell’attività agonistica viene pubblicato, in una prima stesura, a giugno/luglio di ogni anno e non mi risulta che ci siano state lamentele o reclami circa il suo svolgimento, conseguentemente alla maggioranza dei delegati (società, atleti e tecnici) sta bene così come emanato nella stesura definitiva. In tal senso le proposte di modifica o, se volete, eventuali rimostranze devono essere presentate alla Fedrazione, dagli aventi causa, immediatamente dopo la pubblicazione del calendario.

Per il Ranking, sono assolutamente d’accordo.

Sul problema maestri ho avuto modo di esprimermi in altre occasioni. La tematica non è di semplice trattazione, né un accesso limitato ai vari corsi sarebbe una soluzione. A mio avviso si dovrebbe rivedere il tutto, ma ormai è difficilissimo cambiare una situazione fortemente voluta e portata avanti con determinazione da questa classe dirigente.

Per il resto si può dire tutto ed il contrario di tutto: gironi, assalti a 5 e 15 stoccate, atleti di vertice, ma, come sopra accennato, sono tutte cose che devono essere trattate nel periodo luglio/agosto, cioè in quel lasso di tempo in cui l’attività agonistica è ferma.

Non concordo sulla inesistenza della FIS. È irrazionale fare una simile affermazione, molte cose sono state realizzate e certamente non tutte sono state e sono condivisibili. Molte di esse andrebbero riviste, non dico cancellate, sicuramente modificate.

Ciò che avevo da dire su molti degli argomenti esposti lo dissi tempo fa con la presentazione del Progetto per il quadriennio 2013/2016, oggi non ho molto altro da aggiungere.

Concludendo, ho dato spazio alle riflessioni di Verascherma poiché le ho ritenute meritevoli di attenzione, ancorché carenti delle specifiche conoscenze circa la gestione di alcuni settori, ciò mi ha dato l’occasione per dare a Cesare quel che è di Cesare.
Ezio RINALDI