05 luglio 2013

CONVOCAZIONI E METODO CENCELLI

Qualche giorno fa ho ricevuto una mail dal titolo “ Il Metodo CENCELLI” con la quale è stato posto in evidenza il criterio per le convocazioni degli atleti. Più precisamente in prima battuta si fa riferimento ad un C.T. ed in seconda alla F.I.S.. In altre parole si contesta l’operato di tale C.T..

Non so se quanto mi è stato scritto possa essere abbinabile al predetto metodo. Personalmente ho fatto una ricerca e di seguito riporto testualmente ciò che ho trovato.

Per manuale Cencelli s'intende una formula algebrico-deterministica per regolare la spartizione delle cariche pubbliche in base al peso elettorale di ogni singolo partito o corrente politica. Il vademecum è attribuito a Massimiliano Cencelli, un funzionario della Democrazia Cristiana.

In un'intervista ad Avvenire del 25 luglio 2003, Cencelli svelò i retroscena della nascita del famoso manuale in occasione del congresso della Democrazia Cristiana del 1967.

"Nel 1967 Sarti, con Cossiga e Taviani, fondò al congresso di Milano la corrente dei 'pontieri', cosiddetta perché doveva fare da ponte fra maggioranza e sinistra. Ottenemmo il 12% e c'era da decidere gli incarichi in direzione. Allora io proposi: se abbiamo il 12%, come nel consiglio di amministrazione di una società gli incarichi vengono divisi in base alle azioni possedute, lo stesso deve avvenire per gli incarichi di partito e di governo in base alle tessere. Sarti mi disse di lavorarci su. In quel modo Taviani mantenne l'Interno, Gaspari fu Sottosegretario alle Poste, Cossiga alla Difesa, Sarti al Turismo e spettacolo. La cosa divenne di pubblico dominio perché durante le crisi di governo, Sarti, che amava scherzare, rispondeva sempre ai giornalisti che volevano anticipazioni: chiedetelo a Cencelli".

Durante la cosiddetta prima repubblica italiana, il manuale Cencelli sanciva quanti e quali posti o cariche dovessero essere assegnati a soggetti appartenenti a ciascun partito e, all'interno di questo, a ciascuna sua corrente. Per esempio, in occasione della formazione di un nuovo governo, specialmente per un governo di coalizione, vi era un nutrito numero di cariche da assegnare o riassegnare (ministri, sottosegretari, direttori generali, funzionari speciali, presidenti, amministratori e consiglieri di enti e società partecipate, e così via) in funzione delle mutate condizioni politiche del momento.

Il manuale Cencelli fungeva da "norma regolatrice", così che nessuno dovesse avere da recriminare, secondo valori fissi in base ai quali le cariche assegnabili erano soppesate qualitativamente (pare, per esempio, che un ministro valesse due sottosegretari e mezzo). All'interno della cosiddetta "quota" di cariche spettanti a un dato partito, le correnti di quello stesso partito si spartivano le cariche in proporzione del numero di tessere dei rispettivi capi corrente.

Tale manuale non sarebbe mai stato formalizzato in una vera pubblicazione, anche se si favoleggia che fosse distribuito in un pamphlet, la cui circolazione era strettamente riservata agli ambienti della politica italiana, sebbene fosse noto anche all'esterno.

La email ricevuta l’ho girata al Presidente F.I.S. per le sue considerazioni, ma se effettivamente il CT abbia operato le convocazioni con tale metodo, allora c’è molto da considerare e mi auguro che chi deve lo faccia al più presto, se non altro per fare chiarezza, atteso che non si può esprimere nessuna condanna, tanto più a fronte di lettere anonime.

Ezio RINALDI

2 commenti:

  1. Carissimo Rinaldi, torno a scrivere sul Suo blog dopo qualche mese. Ho letto con attenzione il Suo articolo su “convocazioni e metodo cencelli”.
    A riguardo sarebbe interessante conoscere il contenuto della e.mail che Lei ha ricevuto e che ha inoltrato al Presidente Scarso, di cui possiamo solo presupporne i contenuti. Soprattutto sarebbe opportuno e trasparente che quest’ultimo, in qualità di massimo Organo federale, facesse chiarezza sulla vicenda e dicesse la Sua, anche utilizzando un blog gestito da un soggetto che lo ha visto contrapposto nell’ultima competizione elettore, in modo tale da rassicurarci che la scherma italiana vive in un contesto di assoluta onestà, trasparenza e meritocrazia.
    Spero che questa mia desiderata non rimanga una mera utopia
    Cordialità
    Tramacere

    RispondiElimina
  2. Caro Tramacenere, la e-mail inoltrata al Presidente SCARSO era firmata da anonimi (Verascherma), come tale così come per altre, per mia precisa scelta, non è stata pubblicata sul blog. L'ho inviata al Presidente per eventuali sue considerazioni, pertanto ritengo che anch'egli non voglia renderla pubblica. A mio avviso l'importante è che sia stato messo a conoscenza dell'argomento. Sul fare chiarezza con un intervento sul blog è pura fantasia, ma spero di essere smentito.
    Mi fa piacere che Lei sia tornato a postare su queste pagine e mi auguro di leggerLa più spesso.
    Cordialmente, RINALDI

    RispondiElimina