19 marzo 2024

SAN GIUSEPPE: FESTA DEL PAPA'.

AUGURI A TUTTI I PAPA' DEL MONDO, IN PARTICOLARE A QUELLI I CUI HANNO I FIGLI HANNO SCELTO COME SPORT LA SCHERMA.

I VOSTRI SACRIFICI, UNITAMENTE A QUELLI DELLE VOSTRE MOGLI/C0MPAGNE, CONTRIBUISCONO ALLA CRESCITA DEL MOVIMENTO SCHERMISTICO E DELLA FEDERAZIONE ITALIANA SCHERMA. I RISULTATI DEI NOSTRI ATLETI SONO ANCHE IL FRUTTO DEL VOSTRO IMPEGNO.

BUON SAN GIUSEPPE



10 marzo 2024

LA PISTA OLIMPICA SU GHIACCIO DI CORTINA

L'annosa questione sugli impianti per le olimpiadi invernali di Milano-Cortina 2026, in particolare la pista da bob, non trova il gradimento del CIO. Il massimo organismo mondiale dello sport, da tempo ha espresso forti perplessità sulla costruzione della struttura, suggerendo di sfruttare impianti esistenti sia sul territorio nazione che in quelli di altre nazioni confinanti con l'Italia. La politica invece ha insistito sul progetto presentato dalla Lega il cui costo è lievitato a 120 milioni dagli 81 inizialmente previsti.

Dalla Svizzera mi inviano copia dell'articolo che segue e mi sembra, a conferma di quanto scritto in passato, che continuiamo a perdere la faccia.

Lo dico da tempo e lo ribadisco ora, lo sport ha bisogno di una riforma totale, stabilendo chi lo deve dirigere ed a quali condizioni. Di sicuro non può essere un poltronificio e non ci possono essere presidenti a vita. Lo sport appartiene al popolo e non deve essere il mezzo o lo strumento per accontentare politici e loro aficionados, trombati politicamente sempre dal popolo. 

Ezio RINALDI














09 marzo 2024

LE DONNE, LE OLIMPIADI E LA PARITA' DI GENERE

La notizia che le olimpiadi di Parigi avranno lo stesso numero di atleti maschi e femmine, è un grande e straordinario traguardo. Pende il problema delle qualificazioni, il che vuol dire che molte nazioni in passato e forse anche oggi non hanno molti atleti di genere femminile da presentare nelle gare internazionali. E come si sa per fare le gare è necessario spendere o a seconda del punto di vista, investire molti soldi, specie se sono internazionali. Medesima cosa vale per la scherma, che per l’esercizio delle sue competizioni, deve mettere in piedi la macchina dell’allestimento del campo gara.

L’8 marzo si è celebrata la festa della donna ed in tale celebrazione non possiamo che esultare per questo traguardo parigino, funestato, purtroppo, dalla spiacevole questione di Chianciano le cui notizie, una volta rese pubbliche, sono corse con la velocità della luce. Sulla vicenda preferisco mantenere il giusto silenzio anche perché la magistratura sta indagando e sulle indagini vi è il segreto istruttorio. Nonostante il divieto di divulgazione delle informazioni da parte della Procura di Siena queste hanno viaggiato alla velocità della luce. Da quello che si apprende sembrerebbe che i due maschietti si siano autosospesi, in tal caso credo che sia la decisione più giusta.

Finché non verranno accertati i fatti ed a tutela di tutti gli aventi causa il riserbo è d’obbligo. Purtroppo se ne sta parlando in ogni dove ed ho l’impressione che si sia caduti in una sorta di processo mediatico. Sia chiaro, solidarietà assoluta alla ragazza ma non sono i giornalisti che possono decretare una sentenza, tanto più in questi casi, e se vi è qualcuno che ha la verità in tasca, vi prego di farmelo conoscere. Frequento, infatti, svariati giornali del tempo andato, confutando continuamente notizie “fresche” del passato, che venivano contraddette da ancor più fresche smentite e via dicendo. Ricordo una dichiarazione di un celebre giornalista quando arrestarono Saddam Hussein il dittatore dell’Iraq, che diceva che “la verità la sapremo fra vent’anni”. Nel caso dei tre o quattro giovani, a causa della droga e di evidenti menzogne o poco ricordabili verità, questa sarà una notizia difficile da valutare. Spiace? Spiace! La vita di queste persone è stata ferita e non sarà più la stessa, e le colpe stanno un po’ ovunque, purtroppo. Una notiziaccia che non avrei mai voluto leggere, e nemmeno ascoltare nel retro della palestra, fra un assalto e l’altro, perché ogni volta che vedo uno qualsiasi dei miei atleti, e penso che potrebbe sortire la stessa vicenda a causa di milleuno di questi fattori, mi piange il cuore, e mi sentirei responsabile per ogni volta che li ho esortati a far bene il loro dovere di sportivi.

A bocce ferme poi ripercorro non solo questa storia, ma altri episodi che in questo blog sono stati più volte menzionati, e mi chiedo se non sia l’ora di dare una sorta di sterzata a tutto il movimento schermistico, e porre argini di controllo migliori, diffidando della buona fede di chi è coinvolto, come se il rischio di incidenti o fatti sconcertanti possa essere sempre in agguato a ogni attività, e lo sia a prescindere da tutto. O come se l’allenamento, la gara, il ritiro non fossero le migliori occasioni per finalmente liberarsi dalle catene dell’ordinaria vita quotidiana, ma semmai per migliorarla.

Cosa mi fa andare avanti? Ve lo dico subito. Il dolce e impercettibile rumore della foresta di schermitori, di società di scherma che cresce, non certo il frastuono dell’albero che cade. E questa foresta è fatta da uomini e donne, non solo dagli uni, né dagli altri, ma da tutti, messi assieme, così come si è sempre fatto, perché siamo anche e sottolineo anche, un popolo di conservatori.
Fabrizio ORSINI

08 marzo 2024

Può un individuo che è stato bandito a vita dalla scherma da una federazione nazionale per molestie sessuali contro minorenni, partecipare a eventi internazionali della FIE in rappresentanza di un altro paese e/o allenarsi e competere in un altro paese?

Il 29 novembre 2023 ho inviato le mie raccomandazioni alla FIE in merito, tramite una lettera aperta pubblicata su questo stesso blog. Vedi, https://piazzadellascherma.blogspot.com/2023/11/the-hamza-case-open-letter-to-members.html?m=1

Ad oggi la FIE non ha dato alcun seguito. Club di scherma, federazioni nazionali e confederazioni hanno due scelte. Possono aspettare Godot indefinitamente oppure possono esplorare altre potenziali soluzioni. Qui sotto è un esempio.

Club di Scherma Privati

Situazione ipotetica. 

L'allenatore/schermitore A viene squalificato a vita dalla Federazione USA e si trasferisce in Germania e si iscrive al Club di Scherma B dove continua a insegnare o ad allenarsi, a seconda dei casi. 

Il Club di scherma B si trova ora in una situazione difficile se sia la FIE che la sua Federazione Nazionale (Germania) non hanno preso una posizione su questo tema. Inoltre, il Club di Scherma B potrebbe trovarsi nei guai se alcuni dei suoi soci non fossero felici di questa decisione o temessero  che i loro figli minorenni possano essere in pericolo. 

Un attivista esterno potrebbe anche lanciare una campagna mediatica contro il club. Nessuno dei potenziali scenari fa ben sperare per il Club di Scherma B. In effetti i problemi dell’allenatore/schermitore A ora sono i problemi del Club di Scherma B. Questo, da un punto di vista gestionale del club, è assurdo.

Raccomandazione: 

Se le leggi ed i regolamenti locali/nazionali lo consentono, il Club Scherma B può stabilire che di regola non accetta come membri individui che sono stati 

(a) interdetti a vita dalla scherma da una federazione straniera e/o 

(b) condannati in qualsiasi paese del mondo per un reato di turpitudine morale contro minorenni. 

Confederazioni FIE

Lo schermidore A squalificato a vita (o sospeso temporaneamente) dalla Federazione del suo paese membro della Confederazione C si trasferisce nel paese D anch’esso all'interno della stessa Confederazione C.

Oppure

L’allenatore/schermidore A squalificato a vita (o sospeso temporaneamente) dalla federazione del suo paese membro della Confederazione C si trasferisce nel paese D che fa parte di una diversa Confederazione E.

Raccomandazione:

All'interno della stessa Confederazione.

I membri di una Confederazione possono concordare di riconoscere squalifiche o sospensioni imposte a individui da una Federazione Nazionale che fa parte della stessa confederazione. 

Tra due o più confederazioni

Due o più Confederazioni possono accordarsi nel riconoscere squalifiche o sospensioni  imposte a individui appartenenti alle Confederazioni che fanno parte di tale accordo.

Federazioni Nazionali 

Le Federazioni Nazionali sono libere di stipulare i propri accordi con le altre Federazioni Nazionali per quanto riguarda l'applicazione reciproca di squalifiche   sospensioni.

Gil PEZZA

 

ENGLISH VERSION 

Potential problems between Private Fencing Clubs, National Fencing Federations, FIE Confederations and FIE

Issue: 

Whether an individual who has been banned for life from fencing by a national federation for sexual misconduct involving minors, should be allowed to participate in FIE International events representing another country and/or train and compete in another country. 

On November 29, 2023, I sent my recommendations to the FIE on this matter, via on open letter published on this same blog.  See, https://piazzadellascherma.blogspot.com/2023/11/the-hamza-case-open-letter-to-members.html?m=1

To date, the FIE has not acted on it.  Fencing clubs, national federations and confederations are confronted with two choices: either waiting for Godot or exploring/adopting other potential solutions. This is a suggestion.

Private Fencing Clubs 

Hypothetical situation. 

Coach/Fencer A is banned for life in USA. He moves to Germany, joins Fencing Club B where he continues to teach or train as the case may be. 

Club B in Germany finds itself  in a difficult situation if the FIE and its National Federation (German) have not taken a position on this issue. Furthermore, Fencing Club B may find itself in hot water if some of its members question this decision and feel that their minor children may be at risk. 

Outside activist may also start a media campaign against Fencing club B. None of these potential scenarios bode well for Fencing Club B; in effect, the problems of Coach/Fencer A are now problems of Fencing Club B. From a club management perspective this is absurd. 

Recommendation: 

If local/national laws (in this hypothetical, Germany) and regulations allow it, Fencing Club B may establish a policy pursuant to which, it does not accept as members individuals who are

(a) banned for life from fencing (or are) temporarily suspended by a foreign federation, and/or  

(b) who have been sentenced/convicted of a crime of moral turpitude against minors in any country

FIE Confederations  

Fencer/Coach A is banned for life from his National Federation, which belongs to Confederation C.  Fencer/Coach A moves to another country D within the same Confederation C. Or

Fencer/Coach A is banned for life from his National Federation B, which belongs to Confederation C and moves to country D which is  within another Confederation E. 

Recommendation: 

Within the same Confederation. 

National Federation members of a Confederation may agree to honor bans (and temporary suspensions) imposed on individuals by a National Federation member of the same Confederation. 

Between different Confederations 

Two or more Confederations may agree to honor bans (and temporary suspensions) imposed on individuals within the Confederations that are parties to such an agreement. 

National Federations

National Federations are free to make their own agreements with other national federations regarding the reciprocal enforcement of bans and/or suspensions. 

Gil PEZZA

 

 

05 marzo 2024

LA NOTA DELLA PROCURA DELLA REPUBBLICA DI SIENA

 

Con la nota in calce la Procura della Repubblica di Siena espone cronologicamente il procedere delle indagini, dalle quali si evince che nulla è stato tralasciato ed i tempi per eseguire le stesse sono stati ampiamente rispettati. Dal comunicato emerge chiaramente che la FIS ha fatto quanto doveva e poteva, così come da me scritto nel precedente articolo. La procura precisa che spetta alla Federazione qualsiasi competenza in ordine all'eventuale sospensione di attività sportiva di atleti e tesserati.
Il Presidente Azzi, persona onestà, moderata e conoscitore della materia giuridica - è laureato in legge - se ha ritenuto di non dover intervenire lo avrà fatto dopo aver valutato ogni singolo aspetto della vicenda. 
Ezio RINALDI




04 marzo 2024

CHE SPORTIVI SIAMO?

Leggo con sgomento le notizie sugli avvenimenti dello stupro di Chianciano. Magistrati, indagini, droga, alcool e poi il giornalismo che stava evidentemente in agguato da mesi, in attesa di poter avere il via per pubblicare la storia. Con tempismo millimetrico la FIS esce con un comunicato, il che vuol dire che l’azione era stata comandata da un “a-voi” prima di un “pronti” che durava da tempo e che era più che consapevole da ogni parte.

Il volano non è nemmeno lento, anzi, lo sport della cavalleria, del rispetto, del saluto, del decalogo di Mangiarotti e Cerchiari, e poi quella formula unica in cui maschi e femmine si allenano assieme, precorrendo e superando quella che oggi viene considerata la disparità di genere in cui non ci sono allenamenti per maschi né per femmine, ma avvengono tutti assieme, mi faceva gloriare di essere uno schermitore. Era una novità assoluta, e anche per le donne lo era e credo lo sia ancora.

Quando andavo a scuola maschi e femmine avevano addirittura grembiuli di colore diverso, ma c’erano anche classi differenziate, e materie diverse, per non parlare della ginnastica, diversa anche quella, come se gli esercizi e gli sport maschili fossero differenti da quelli femminili. Ma la scherma no, eravamo e siamo stati sempre tutti mischiati, prima ancora di quando si pensava che maschi e femmine, dopotutto possono fare le stesse cose. Forse ai tempi di Giovanni Franceschinis a Vienna, c’erano corsi per sole donne, ma in Austria a quel tempo c’era anche l’Imperatore.

A quei tempi i maestri di scherma scrivevano Codici di cavalleria, sulla Partita d’onore, sul duello, perché gli schermitori erano i difensori dell’onore, e la reputazione andava difesa a ogni costo. Inutile dire che mancavano anche le leggi per colmare le lacune giudiziarie, quelle che si applicano oggi quando per l’appunto l’onore viene compromesso. Chi faceva scherma lo sapeva bene, il rispetto era ed è la prima cosa e in palestra vanno insegnati questi valori, anche se siamo tutti presi a vincere, o a non perdere. I maestri in primis sono i difensori ancora adesso di valori ancestrali, quei valori che chiameremmo cavallereschi che poi sono stati travasati nella totalità degli altri sport, che come si può immaginare sono nati ben dopo il combattimento. E infatti, vedere perdere lo stile agli schermitori, cioè i più antichi paladini della lealtà, quelli che non hanno mai dato scandalo, ma che in questi casi perdono l’applomb, il controllo, le redini del buon senso e del buon gusto, e precipitano fino in fondo alla scala della reputazione sociale, ferisce. E sgomenta anche. Per questo diventa notizia, crassa e succulenta. Tanto bianchi, tanto vincenti, tanto lindi, che quando si sporca un solo schermitore, la macchina del fango arriva ovunque con i suoi schizzi. E la macchia resta.

Va registrato che lo schermitore non è solo frutto dell’attività schermistica, ma di una società. In palestra il maestro e la società sportiva fanno il loro dovere fino a un certo punto, poi subentrano altri fattori educativi, che chi opera nel settore conosce bene. Famiglia, scuola, social, amicizie, il tutto che viene frullato assieme in un gran marmittone che va verso una sola direzione, la vittoria. Vincere a scuola con i bei voti, vincere nella scherma nel torneo, vincere nella vita con una montagna di soldi, vincere nella società diventando famoso con i followers e i likes, vincere con una bella ragazza/ragazzo e acquisire con questa serie di vittorie quella vittoria globale che può far dire alla gente quando uno di questi vincenti apre bocca o fa una cosa “l’ha detto lui/lei” o “l’ha fatto lui/lei”. A quel punto si può usare quella cosa o quella parola in milioni di declinazioni e così andare avanti, di esempio in esempio. Questi sono gli influencers, non quelli che ammalano la società, nooo! Quelli che la dirigono con uno schizzo di penna sulla tastiera. È una forma di atomizzazione della vita, e soprattutto di omologazione delle aspettative e dello stile di vita che sta facendo corto circuito su sé stesso. Perché se non si è vincenti si è perdenti che in america (e lasciatemela scrivere con la “a” minuscola, tanto è piccola questa faccenda!) chiamano losers. Per questo una volta scappati da casa, e fuggiti dalle regole tipiche ordinarie, in quello che può essere un momento di ritiro, e di concentrazione e focalizzazione su un’attività importante, certe persone si abbandonano all’evasione totale? Era evasione giusto? Che poi è degenerata? Oppure c’era premeditazione? O addirittura incoscienza? Le domande sono tante e altrettante se non di più le risposte.

Forse, proprio a causa di tanti fattori e rischi ancora non evidenti, dove questo avvenimento è un precedente inaccettabile, nei prossimi ritiri la FIS dovrà mettere il bidello nel corridoio dell’albergo, per evitare che avvengano le fuitine notturne, specie dove ci sono in minorenni e magari sanzionare immediatamente gli atleti esuberanti rimandandoli a casa “senza passare dal via”, anche a costo di perdere la medaglia nella gara successiva. E ogni maestro in sala scherma dovrà fare attività di severa e capillare educazione.

Fabrizio ORSINI

03 marzo 2024

ANCORA UNA BRUTTA STORIA DI STUPRO

Nel mese di agosto 2023, precisamente il 4 e 5, a Chianciano Terme si è tenuto un camp la cui organizzazione è stata curata dal Maestro Sorin RADOI. Al raduno pare sia avvenuto un brutale stupro di gruppo, organizzato da tre schermidori italiani su una atleta di origine Uzbeka. Sull’abuso sta indagando la Procura della Repubblica di Siena che ha iscritto nel registro degli indagati due dei tre ragazzi poiché uno di essi è minorenne.

La vittima, un talento emergente della scherma giovanile mondiale, all’epoca dei fatti era minorenne.

In attesa di conoscere gli esiti delle indagini, taluni tesserati si pongono delle domande in relazione al silenzio per il quale dell’accaduto se ne viene a conoscenza solo ora. Inoltre si domandano del perché non ci sia stata una sanzione cautelativa nei confronti dei tre soggetti, i quali sono potuti andare a gareggiare all’estero ed in Italia e ciò ha comportato di incontrarsi nuovamente con la ragazza, e immagino come costei si sia sentita.

Per quello che mi è dato conoscere la federazione avrebbe potuto prendere un provvedimento cautelare e non lo ha fatto, per il resto non credo avesse i poteri per intervenire più di quanto abbia già posto in essere. Dovrà essere la magistratura ad appurarne i fatti e, eventualmente, sanzionare i ragazzi.

Resta la sensazione di una frustrante immobilità e di quel silenzio assordante di cui l’avvocato difensore della ragazza accusa la federazione.

La vicenda, così come viene raccontata, è di una gravità assoluta, più ancora di altri fatti analoghi trattati sul blog. Infatti l’avvocato della ragazza ha posto in evidenza l’inerzia della Procura, che non ha attivato il codice rosso, e della federazione che non ha sospeso nessuno. Insomma un’altra pagina nera di cui non se ne sentiva il bisogno. Sui social è stata sentenziata una pesante condanna dei ragazzi e della federazione

La “PIAZZA” manifesta SOLIDARIETA’ ASSULUTA ALLA RAGAZZA ed alle donne in generale.

Ezio RINALDI

ELEZIONI FEDERALI 2024: giro di poltrone e fine corsa

Mancano pochi mesi alle nuove elezioni federali, come previsto dai regolamenti del CONI e del CIO, e anche la Scherma non mancherà di mostrare il suo nuovo volto da parte dei suoi esponenti principali.

È risaputo che qualche consigliere in carica non vorrà ricandidarsi, cedendo il posto ad altri della stessa regione; taluni dirigenti regionali di primo piano intenderebbero dare la scalata al consiglio federale. Qualche settuagenario, onnipresente in ogni gara, con incarichi di rilievo, probabilmente sarà costretto a lasciare gli affidi e cercherà la scalata al vertice regionale. Molto probabilmente in questo 2024 si avranno dei giri di poltrone, cosa che potrebbe vedere le presidenze di alcuni Comitati avvicendarsi con elementi bramosi di una cadrega. E chissà, magari, aspirare, nonostante l’età, alla carica di consigliere nazionale federale, sfiorando in quell’epoca anche gli ottant’anni(!?).

Pochi sono a fine mandato, avendone portato a termine ben tre, e potrebbero anch’essi aspirare al vertice regionale, pur possedendo legittime aspirazioni in altri settori dell’amministrazione dello Stato. Altri, incandidabili, sempre per fine mandato, potrebbero trovare locazione in ambito di confederazioni varie, desiderando occupare qualche carica che alle ultime elezioni FIE è sfuggita all’Italia. L’esperienza potrebbe qualificarli quali autorevoli aspiranti. Poi ci sarebbero rampanti, energici ed inossidabili personaggi, vogliosi di tornare in auge. Di taluni non è dato conoscerne le intenzioni e forse la Regione di appartenenza vorrebbe confermarli nella posizione attuale. Gli spifferi riferiscono delle ambizioni di attuali ed autorevoli (!?) presidenti di comitato regionale a voler arrivare al soglio consigliare poiché si definiscono “politici avveduti e scaltri”.

Per quanto riguarda il GSA nazionale, la carica non mi sembra sia mai stata ricoperta da una donna, e forse c’è più di un nome nella lista delle candidabili.

Restano da vedere le intenzioni dei fedelissimi del Presidente (vicini di poltrona), che sognano la Presidenza, ma dei quali non è dato conoscere quali siano le loro reali aspettative.

La voce che più mi ha intrigato è quella relativa a cordate, alcune delle quali farebbero capo a vecchi e ben noti personaggi. Ho fatto delle indagini da cui è emerso che nessun vecchio dirigente avrebbe intenzione di capeggiare possibili cordate di sorta, ma si sa le bugie hanno le gambe corte e nel movimento schermistico girano interessanti chiacchiericci da cui sembra che sia possibile una cordata, con tanto di candidato alla Presidenza. Secondo questi dicunt, ciò dovrebbe portare ad un accordo secondo il quale il candidato alla presidenza (proveniente dal sud) farebbe un passo indietro, convergendo sull’attuale presidente, ma con un consiglio che vedrebbe il massimo vertice federale in minoranza. Il che significherebbe una instabilità governativa per cui alle prime divergenze si avrebbe una crisi federale con conseguente caduta del consiglio e successive elezioni, risultato: il presidente in carica, cioè l’attuale, verrebbe sostituito da qualche consigliere uscente, magari anch’esso meridionale. E’ un film già visto (Nostini - Di Blasi). Avendo io vissuto in prima persona quella fase della vita federale, mi sento di dare un consiglio, anche se non richiesto: il Presidente AZZI scelga bene i compagni di avventura affinchè non abbia problemi durante il suo percorso. Cerchi persone assolutamente affidabili, sulle quali poter contare, sia per la carica di consigliere che per quelli fuori dal consiglio, che gli devono guardare le spalle. Scarso in ciò è stato insuperabile.

Comunque, il chiacchiericcio rimane tale, poiché, a mio avviso, se ci fossero cordate, a questo punto dovremmo già conoscerne l’esistenza, con programmi e nomi componenti la squadra. Mancano poco meno di tre mesi al Gran Premio Giovanissimi, manifestazione che dura diversi giorni e durante la quale si può incontrare un notevole numero di dirigenti societari, maestri ed arbitri, ai quali esporre le ragioni per cui è giustificata l’esistenza di una cordata, ovvero l’aspirazione a voler diventare consiglieri della FIS. Ora delle due l’una: o sono solo pettegolezzi oppure non esistono cordate, ma alleanze tra soggetti per raggiungere la meta.

Di certo le prossime elezioni federali in tutta Italia mostreranno un volto del tutto diverso dal precedente.

Ezio RINALDI

02 marzo 2024

SEMINARIO SUI VARI ASPETTI DELLA GIUSTIZIA SPORTIVA.

 

Un prestigioso seminario alla partecipazione del quale spero ci sia un notevole numero di interessati. Non è necessario avere cognizioni giuridiche, poichè i relatori sapranno esporre con semplicità le tematiche in argomento. Ho avuto modo di seguire precedenti eventi che mi hanno portato a conoscenza di argomenti e nozioni nel campo giuridico fino ad allora per me sconosciuti. Sarà particolarmente interessante ascoltare i relatori sui temi della della Giustizia Sportiva. Sicuramente seguirò l'evento da remoto iscrivendomi alla piattaforma www.formazioneavvocatura.it . 

Ezio RINALDI

29 febbraio 2024

Gare di scherma: formule diverse?


Periodo di gare intense nella Federscherma. Bolzano in particolare ha visto la bellezza di quattro gare, la Qualificazione assoluti fioretto e sciabola, la Gara di Spada Serie C2 maschile e femminile a squadre Zona 1 e i due Grand Prix di spada a squadre maschile e femminile del GPG per categorie Allievi-ragazzi, e Bambini-giovanissimi.

Luogo ineccepibile, organizzazione ottima non c’è che dire, se non una piccola osservazione lo svolgimento della gara per gli Assoluti di Fioretto e sciabola.

Nelle quattro armi appaiono la bellezza di 445 atleti. Vista la distanza va fatto un plauso agli stakanovisti delle gare che si sono spostati in Trentino, che a onor del vero regala sempre una splendida accoglienza.

Vediamo dai numeri che nella gara di Fioretto maschile i 183 partecipanti sono stati ridotti a valle dei gironi a 147, cioè solo 36 hanno fatto i sei assalti del girone, ma non la diretta, corrispondente al 20% degli eliminati. Identica sorte per la Sciabola maschile di 90 atleti, il 20%, cioè 18 è andato a casa prima della diretta. Per le donne la sorte è stata diversa. Delle 113 fiorettiste, 3 non sono andate alla diretta, il 2,6%, e fra le 59 sciabolatrici nessuna eliminata. Come mai questa differenza di trattamento? Una forma di cavalleria post litteram, in un’era in cui si invoca la parità di genere e di trattamento fra i due sessi? Ma anche fra armi. Se il fioretto aumenta vanno eliminati, mentre se sono pochi possono farsi anche la diretta?

Curiosissimo come all’inizio della gara di sciabola maschile, la formula di gara fosse chiarissima, ovvero tutti i partecipanti andavano alla eliminazione diretta. Forse un refuso, ma a classifica provvisoria la formula è stata cambiata e i 18 sciabolatori esclusi sono rimasti con l’amaro in bocca. Una stranezza, che però qualcuno sembra abbia affermato che “capita”. E tutto per non far fare la gara a 67 atleti, corrispondente al 15% del totale degli iscritti? Incomprensibile, anche se era concomitante la gara a squadre di spada maschile e femminile, eppure loro non sono stati eliminati, tenendo conto che l’iscrizione alla gara a squadre costava solo 40€ per squadra, che in rapporto ai 20€ sborsati per la gara individuale è quantomeno una disparità evidente. Considerato che dalle gare individuali la FIS ha incassato 4.445€ e da quella a squadre 1.120€, sarebbe stato opportuno avere un occhio di riguardo più per le competizioni individuali che per le squadre: forse sarebbe stato più produttivo.

L’ideale è che si facessero regole generali più chiare e anche invocare, non solo la parità di genere, ma anche di arma. È forse troppo? Una maggiore attenzione da parte dei rappresentanti federali degli atleti ad interessarsi anche di questi semplici, ma non proprio inutili problemi, onde evitare disparità tra le varie armi, maschile e femminile, sarebbe auspicabile.

Fabrizio ORSINI